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Neonata uccisa a Roccapiemonte, l’agente pubblicitario si difende ma la procura chiede “massimo rigore” Primo piano 

Neonata uccisa a Roccapiemonte, l’agente pubblicitario si difende ma la procura chiede “massimo rigore”

Si difende dalle accuse Massimo Tufano, davanti al gip Luigi Levita del Tribunale di Novcera Inferiore: il 47enne agente pubblicitario è finito in carcere per aver ucciso in concorso con la compagna Margherita Galasso la neonata trovata sotto una siepe a Roccapiemonte nella serata di mercoledì. La donna è stata interrogata in ospedale a Nocera Inferiore dov’è piantonata nel reparto di ginecologia. La Procura nocerina con il pm Roberto Lenza ha chiesto la conferma di massimo rigore, ovvero il carcere, avendo elementi in mano sulla colpevolezza dell’agente pubblicitario originario di Scafati e difeso dall’avvocato Michele Tedesco. A breve la decisione del gip Luigi levita sulla convalida del fermo giudiziario con l’accusa di omicidio volontario. Per il medico legale Giuseppe Consalvo, perito della procura, la bambina (i funerali si sono svolti stamani) sarebbe stata ancora viva quando è stata gettata via dal secondo piano di un balcone di via Roma a Poccapiemonte (ma.me.)

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