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Musei Gratis: è giusto regalare la cultura o meglio tutelarla a pagamento? Italia e Mondo Lifestyle 

Musei Gratis: è giusto regalare la cultura o meglio tutelarla a pagamento?

Questo è l’interrogativo che negli ultimi giorni sta interessando i tanti cittadini italiani in seguito alle dichiarazioni del neo ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano il quale afferma che “Sui musei l’Italia sia troppo generosa. Abbiamo già come oggi la prima domenica gratuita ogni mese. Il Louvre costa 17 euro, il Moma a New York che prima era gratuito oggi costa 25 dollari, la Torre Eiffel costa più della torre di Pisa che personalmente preferisco”, ha detto a Sky Tg24.

Molti sostengono che la cultura debba essere un bene “completamente gratuito”, altri invece sostengono il contrario: il valore della cultura ha un prezzo ben definito.

L’Impero Romano non gode del primato d’impero più esteso del Medioevo, con i suoi 5 milioni di km2, ma è di certo la popolazione che più ha influenzato i continenti raggiunti, nel corso della storia, non solo in ambito artistico, linguistico e religioso ma partorisce le basi di tipologie edilizie (le prime reti fognarie) e centri termali che prima di allora non esistevano.

La storia romana è ciò che spinge numerosissimi turisti provenienti da tutto il mondo per visitare ciò che il nostro Paese tenta, faticosamente, di mostrare, con tanto orgoglio. Eppure un primato bisogna riconoscerlo al nostro Paese: Il numero maggiore di città considerate Patrimonio dell’Unesco, ben 58, fra città, strade, paesaggi, referti storici, monumenti e tanto altro. La seconda nazione è la Cina, 56, e con 51 la Germania si aggiudica il terzo posto.

Quanto costa preservare tutto questo?

Dal quadro Normativo a quello Finanziario 

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” art.9 della Costituzione. Così il nostro Paese dichiara l’impegno e la responsabilità che esercita nei confronti delle strutture che ospitano importanti opere realizzate da illustri artisti italiani e rinvenuti, appunto, come testimonianza stessa della loro esistenza.

Anche nel caso della cultura, bisogna fare una fondamentale distinzione fra strutture pubbliche e private. Se quest’ultime, godono di piena autonomia economica, quelle pubbliche, invece, sono “tutelate” da contributi che lo Stato vi riconosce, per ristrutturazioni e restauri di opere di diverso genere. Ma il flusso economico che determina il vero guadagno nel mondo della cultura è il pagamento del biglietto. Tale somma, infatti, è essenziale per il corretto funzionamento delle strutture.

Facendo sempre riferimento al quadro normativo :”Le modalità di gestione dei servizi di biglietteria in concessione sono definite mediante apposite convenzioni […] Le convenzioni stabiliscono il versamento da parte del concessionario del 70% degli incassi ricavati dalla vendita dei biglietti […] Il compenso spettante del concessionario non può essere superiore al 30% degli incassi […]”. Ciò significa che in quel trenta per cento devono rientrare tutte le spese relative alle utenze, al personale qualificato, alla pulizia degli ambienti interni ed esterni e tanto altro. E’ forse questo un caso di distorsione economica?

La realtà dei fatti però è ben diversa. Basta citare gli Scavi di Pompei e di Ercolano per ricordare quanto irrisorie siano le somme devolute per il restauro d’intere zone ormai rovinate dalle intemperie e dalla completa assenza di manutenzione effettiva. Edifici storici che cadono a pezze e referti smarriti o peggio ancora soggetti a vandalismo.

Per quanti sostengono che la cultura debba essere gratuita 

Riportiamo sempre quanto sancito dalla legge: “E’ consentito l’ingresso gratuito agli istituti ed ai luoghi della cultura […] a)  alle guide turistiche, b) agli interpreti turistici, c) al personale del ministero, e) ai visitatori che non abbiano compiuto 18 anni, f) ai gruppi o comitive di studenti, g) ai docenti […], h) ai portatori di handicap ed al familiare o responsabile accompagnatore, i) ad operatori di associazioni di volontariato, […] le prime domeniche del mese, 5-bis) in occasione di eventi o manifestazioni di carattere internazionale, 6) Non sarà gratis ma al prezzo ridotto di 2 euro per i cittadini con età fra i 18 e 24 anni.

Se l’arte non avesse il giusto prezzo, tutto ciò che ne permetterebbe l’esistenza, rischierebbe di estinguersi. 

 

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