Morte dell’insegnante dopo la dose di Astrazeneca, la Procura: nessuna correlazione penale tra vaccino e decesso
Dunque si chiude definitivamente l’inchiesta, con la Procura che ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale verso ignoti per omicidio colposo.
Era il primo marzo 2021 quando la 37enne riceveva la dose di Astrazeneca. Dopo pochi giorni, fu colpita da un intenso e forte mal di testa e da stato confusionale. Fu necessario il ricovero: Zelia prima andò all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, poi fu trasferita al Sant’Elia di Caltanissetta dove si sottopose a un delicato intervento di neurochirurgia.
I medici tentarono di tamponare l’edema, ma per la donna non c’è stato scampo. La morte è stata registrata 13 giorni dopo il ricovero. La Procura di Gela si mosse in fretta, aprendo un fascicolo e sequestrando le cartelle cliniche e la documentazione circa il vaccino.
L’insegnante, stando alle prime verifiche mediche, sarebbe stata vittima di trombosi ed emorragia cerebrale: non aveva patologie pregresse. I risultati della consulenza medico-legale sono stati spediti all’Istituto superiore di Sanità e all’Aifa, come ha reso noto il Procuratore Fernando Asaro.