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Migranti, il piano del governo: casa e lavoro ai profughi, “ma devono rispettare leggi e valori” Italia e Mondo 

Migranti, il piano del governo: casa e lavoro ai profughi, “ma devono rispettare leggi e valori”

Garantire alloggi, lavoro, assistenza sanitaria e obbligo scolastico ai profughi, ma a patto che rispettino le leggi e la cultura del nostro Paese. E’ questo il nodo centrale del primo Piano nazionale per l’integrazione dei rifugiati varato dal Viminale, che riguarda quasi 75mila immigrati (74.853). “Abbiamo lavorato a una strategia di integrazione sostenibile, quindi con una presenza degli stranieri equamente distribuita sul territorio nazionale”, ha affermato il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

Gli stranieri che beneficiano della protezione internazionale dovranno sottoscrivere una serie di impegni e in cambio, dopo il riconoscimento dello status di rifugiato, potranno accedere alle graduatorie per ottenere la casa e il lavoro. Per finanziare il Piano, l’Ue ha messo a disposizione 100 milioni di euro. Le altre risorse necessarie arriveranno da quei finanziamenti europei dedicati all’assistenza e all’accoglienza degli stranieri.

Finora l’attività di integrazione era affidata alla gestione di Regioni ed Enti locali. L’obiettivo del governo è quello di evitare soluzioni “improvvisate”. I numeri, però, non aiutano: sono oltre 196mila le persone che già fanno parte del sistema di accoglienza nazionale, quasi tutti richiedenti asilo. Per questi individui viene offerta “su base volontaria” la possibilità di partecipare “alle attività di utilità sociale a favore delle collettività locali”. In modo da rendere più operativa la loro presenza sul territorio. Non solo: in Italia sono presenti inoltre 18.486 minori stranieri non accompagnati.

 







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