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LA REGIONE CI RIPENSA. DISINNESCATO L’INCUBO RADON…ALMENO PER ORA! Attualità Economia Primo piano 

LA REGIONE CI RIPENSA. DISINNESCATO L’INCUBO RADON…ALMENO PER ORA!

Tirano un sospiro di sollievo le associazioni dei commercianti e piccoli esercenti. Nell’ultima seduta di Consiglio regionale è stata, infatti, approvata la proroga relativa all’applicazione della legge regionale sulle emissioni del gas radon in quanto durante le attività di divulgazione della legge, sono emerse delle problematiche per cui era auspicabile un rinvio della sua applicazione. Sospese, dunque, le prescrizioni imposte dalla criticatissima Legge Regionale 13/2019, in materia di rilevazione del Gas Radon nelle scuole e nelle attività aperte al pubblico allocate ai piani terra, interrati e seminterrati. La sollevazione delle associazioni di categoria aveva toccato picchi apicali in quanto caricava gli esercenti di un ulteriore costo per una materia che – a detta delle stesse – dovrebbe essere tutelata e garantita dalle Istituzioni dello Stato e non lasciata all’iniziativa del privato senza contare, poi, la corsa all’ affare da parte di esperti o sedicenti tali. Al momento la normativa italiana prevede l’obbligo alla determinazione dell’esposizione al gas radon (Decreto Legislativo 17 marzo 1995 numero 230 modificato dal Decreto Legislativo 26 maggio 2000 n. 241) solo per gli esercenti di attività lavorative, incluse le scuole, durante le quali i lavoratori ed eventualmente persone del pubblico sono esposte in particolari luoghi di lavoro quali tunnel, sottovie, catacombe, grotte e, comunque, in tutti i luoghi di lavoro sotterranei. Il limite per tali ambienti di lavoro è di 500 Bq/m3, superato il quale “l’esercente pone in essere azioni di rimedio idonee a ridurre le grandezze misurate al disotto del predetto livello”. Inoltre in attuazione agli articoli 17 e 28 del Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 numero 81 (c.d. Testo unico della Sicurezza sul lavoro) il datore di lavoro, è tenuto alla valutazione di tutti i rischi presenti negli ambienti di lavoro di natura: fisica, chimica, biologica, ecc. Ma cos’è il gas radon? Il radon è un inquinante presente ovunque in quanto il suo progenitore, l’uranio, è un elemento largamente presente in natura, tuttavia diventa di particolare interesse da un punto di vista sanitario solo quando è presente negli ambienti confinati: il cosiddetto radon indoor. Infatti se il gas radon, prodotto dal suolo e dalle rocce, fuoriesce e si diluisce nell’atmosfera, la sua concentrazione risulta talmente bassa da non costituire un rischio per la salute; se invece il gas radon penetra in un ambiente chiuso, tenderà ad accumularsi raggiungendo livelli tali da rappresentare un rischio. E proprio su questa non irrilevante differenza che si è scatenata la contrapposizione, anche accesa nei toni, tra la Regione Campania e le associazioni dei commercianti in modo particolare. Com’è possibile – ci si chiedeva – che soltanto ora, in un momento già delicato per l’economia nazionale e regionale in modo particolare, ci si renda conto di un problema da sempre presente in natura vista e considerata la particolarità del gas radon? E’ giusto stabilire oggi una classifica del rischio? Interrogativi legittimi che hanno invaso le scrivanie del Consiglio regionale della Campania fino alla decisione di prorogare l’applicazione della ferrea normativa.

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