“La Musica Libera” entra in carcere a Salerno: il Conservatorio Martucci a Fuorni
Mattinata diversa dal solito per i detenuti della Casa Circondariale di Salerno – Fuorni, protagonisti dell’iniziativa “La Musica Libera”, che ha visto l’esibizione dell’orchestra del Conservatorio “Giuseppe Martucci” all’interno dell’istituto penitenziario.
I musicisti hanno proposto, con grande maestria, un repertorio dedicato ai grandi classici della musica italiana, regalando ai presenti un momento di intensa partecipazione emotiva, tra applausi sentiti e attimi di autentica gioia.
Brunetti: “Creare ponti con il territorio è fondamentale”
Soddisfatto il direttore della Casa Circondariale “A. Caputo” di Salerno, Carlo Brunetti, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa:
“Bisogna lavorare per creare ponti con il territorio e con le associazioni. Grazie alla disponibilità del Conservatorio di Salerno riusciamo a offrire alla popolazione detenuta un momento ‘altro’, una sorta di evasione – se mi è consentito dirlo – rispetto a una quotidianità fatta anche di difficoltà. Stiamo cercando di implementare l’offerta trattamentale ed educativa e la collaborazione con il Conservatorio rappresenta un elemento di crescita importante. Ringrazio il presidente e tutti i collaboratori per aver reso possibile questo percorso durante il mio mandato”.
Provenza: “La musica apre una finestra sul mondo”
Emozionato anche Luciano Provenza, presidente del Conservatorio Martucci di Salerno:
“Questo è uno dei giorni più significativi e più belli da quando sono presidente. Portare i nostri ragazzi all’interno di una struttura restrittiva è un’esperienza necessaria sia per loro che per gli ospiti del carcere di Fuorni. Quando dall’esterno entrano persone nuove, per chi vive una condizione di disagio è come aprire una finestra sul mondo: è un momento di libertà. La musica, come diceva Platone, è per l’anima ciò che la ginnastica è per il corpo. Ha una funzione catartica, capace di liberare e purificare. Sono davvero felice di questo momento”.
Un’iniziativa che conferma il valore della cultura e della musica come strumenti di inclusione, dialogo e speranza, anche nei luoghi più difficili.





