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Islamici e cristiani pregano insieme: a Sarno è festa di integrazione Cronaca Primo piano 

Islamici e cristiani pregano insieme: a Sarno è festa di integrazione

La comunità islamica e la comunità cristiana unite in preghiera. Succederà questa sera alla “Festa dei Popoli” a Sarno: una occasione di unione e fratellanza per confrontarsi. Dove la religione non divide, ma fa sì che si preghi insieme; dove le tradizioni e le caratterizzazioni sono incontro ed arricchimento. A Sarno, oggi e domani, due giorni in cui l’integrazione e l’accoglienza saranno parte di un percorso di dialogo con l’immagine di San Francesco, quale simbolo di sintonia col mondo. L’evento rientra nel programma dei festeggiamenti del Patrono D’Italia, della parrocchia di San Francesco D’Assisi col patrocinio del Comune di Sarno. Una idea, quella del parroco, Don Roberto Farruggio, che porta in sé tutta la forza dell’incontro con l’altro, con mondi e culture diverse.

L’espressione “Il Signore mi donò dei fratelli”, accompagnerà alle ore 19:30, nel Chiostro del Centro Pastorale, l’unione delle comunità religiose per pregare insieme in una atmosfera di grande spiritualità. «Che da Sarno possa levarsi una sola voce – Così don Roberto – Una bella realtà in cui vivono tante comunità diverse, parliamo di numerose nazionalità e differenti religioni. Per integrarci dobbiamo imparare a conoscerci, soprattutto in un momento particolarmente difficile in cui ciò che non si conosce genera paura, sospetto, tensione. La religione non divide, la vera fede unisce. Ogni uomo è il voto di Cristo».

Domani sera alle 19:30 la santa messa animata dalla corale della comunità nigeriana di Napoli, alle ore 20:30 il centro cittadino si trasformerà in un affresco etnico con balli, canti e degustazioni. La manifestazione è sostenuta da Cleo Chibomba, consigliere comunale con delega alle politiche di integrazione ed accoglienza. «Lavoriamo a questi importanti percorsi fatti di integrazione valida e vera, per una cultura dell’accoglienza che parta dal dialogo semplice e spontaneo tra tutte le parti. Stiamo compiendo piccoli e importanti passi coinvolgendo le scuole. Ci sarà un convegno in cui studenti potranno conoscere storie di migranti e confrontarsi. È un dialogo interculturale perché crediamo fortemente che l’accoglienza abbia bisogno della conoscenza e dell’amicizia. Io personalmente credo che la vera risposta ad un clima di sospetto e paura sia la possibilità di comunicare insieme e tutte quelle iniziative volte al confronto diretto». Fonte: Il Mattino

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