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Inquinamento, sigilli all’impianto di cremazione di Montecorvino Cronaca Primo piano Provincia e Regione 

Inquinamento, sigilli all’impianto di cremazione di Montecorvino

I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico hanno sequestrato l’impianto di cremazione a Montecorvino Pugliano. Lunedì mattina i militari del nucleo operativo ecologico, con il supporto logistico dei colleghi della compagnia di Battipaglia, hanno eseguito il provvedimento per verificare l’eventuale esistenza di fumi inquinanti e il corretto smaltimento dei rifiuti: evidentemente gli investigatori vogliono capire fino in fondo dove e come vengono trattate le ceneri.

Non è escluso che, durante l’ispezione del Noe, sia stato verificato il funzionamento dei filtri: molte delle persone che abitano nelle vicinanze, infatti, affermano che di tanto in tanto dai camini fuoriesca fumo nero e che solo dopo un po’ i fumi si chiarifichino. Diverse sono le possibili cause di queste emanazioni, non necessariamente dovute a malfunzionamenti gravi o irregolarità della procedura.

In seguito al blitz di lunedì l’impianto, ubicato in località Gallara nel perimetro del cimitero comunale, ha continuato a funzionare fino alle 17 di martedì poi più nulla. I cittadini di Montecorvino Pugliano, nella giornata di ieri, non hanno visto alcun fumo levarsi dai camini dei tre forni presenti nell’impianto di cremazione. Tutto ciò, forse, per consentire ai gestori di mettersi in regola. Un anno fa era stato il sindaco Gianfranco Lamberti, alcuni mesi dopo l’insediamento a palazzo di città, a chiedere agli organi preposti la verifica di tutte le procedure tese a tutelare il rischio di inquinamento ambientale e le modalità di esecuzione del processo di cremazione.

 

mm

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