Il segretario Carmine Rubino apre il Consiglio nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni: “Salerno laboratorio sindacale per l’Italia digitale”
Al Grand Hotel Salerno si è svolto giovedì il Consiglio generale nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, appuntamento centrale per la categoria, che per la seconda volta ha scelto il territorio salernitano come sede dei propri lavori. Dopo l’edizione tenutasi ad Ascea, è stato il capoluogo di provincia a raccogliere il testimone, in un contesto di forte valenza simbolica e politica, che ha visto convergere sindacalisti, rappresentanti istituzionali, delegati e dirigenti da tutta Italia.
Una scelta non casuale, come sottolineato dal segretario Ugl Utl di Salerno, Carmine Rubino, che giovedì ha aperto i lavori della giornata: «La presenza del Consiglio dell’Ugl Telecomunicazioni nazionale nella nostra città è motivo di orgoglio e di grande responsabilità. Salerno si conferma laboratorio sindacale, luogo in cui la formazione, l’impegno quotidiano e il radicamento sul territorio trovano piena espressione. Ringrazio la segreteria nazionale per aver riconosciuto il valore del nostro lavoro e del nostro modello organizzativo, attento alla qualità della rappresentanza e alla crescita delle competenze», ha detto.
I lavori sono stati aperti da un saluto istituzionale e si sono snodati lungo l’arco dell’intera giornata, con sessioni dedicate alla discussione politica, agli interventi dei delegati e a momenti di approfondimento sui temi più urgenti del comparto: l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, la sicurezza delle reti, la nuova direttiva europea NIS2, il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da quasi quattro anni e le condizioni di lavoro nei contact center, settore in cui prevale il part time involontario e una platea largamente femminile.
Una presenza istituzionale di primo piano ha dato particolare rilievo all’evento: l’onorevole Edmondo Cirielli, Viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, intervenuto personalmente per portare il saluto del Governo e sottolineare il valore strategico del comparto telecomunicazioni nel quadro delle politiche industriali e geopolitiche del Paese.
Un appello alla responsabilità condivisa è giunto anche dal segretario nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, che nella sua relazione ha tracciato un quadro lucido e preoccupato, ma anche determinato a rilanciare il protagonismo del sindacato:
«Le telecomunicazioni, che dovrebbero essere il motore della digitalizzazione del Paese, stanno attraversando una fase di crisi profonda: calo dei ricavi, contrazione degli investimenti, precarietà dilagante, aumento dei working poor nei contact center. E a tutto questo si aggiunge l’irrompere dell’intelligenza artificiale, con le sue potenzialità e i suoi rischi. Serve un approccio etico, servono regole, serve un sindacato in grado di governare, non subire i cambiamenti. Noi stiamo lavorando in questa direzione, con proposte concrete da portare all’attenzione del Parlamento e della commissione Trasporti e Telecomunicazioni». Tra i temi di maggiore attualità, particolare attenzione è stata dedicata alla geopolitica dei cavi sottomarini, infrastrutture che veicolano oltre il 98% del traffico Internet mondiale e che coinvolgono operatori come Sparkle (tech company del Gruppo Tim), recentemente acquisita dal ministero dell’Economia e delle Finanze. «Non possiamo più ignorare – ha sottolineato Conti – il valore strategico, anche militare, di queste dorsali digitali che attraversano il Mediterraneo e connettono l’Europa con l’Africa e l’Asia. Si tratta di asset sensibili, da proteggere, conoscere e presidiare anche dal punto di vista sindacale». Accanto a ciò, il richiamo alla nuova direttiva europea NIS2, già recepita in Italia, che impone alle aziende nuovi obblighi in materia di cybersecurity e gestione del rischio. Una rivoluzione che, come ricordato in sede congressuale, avrà ricadute importanti sul carico di lavoro e sulla necessità di formazione continua, rendendo ancora più urgente il rinnovo contrattuale e una revisione complessiva dei modelli organizzativi aziendali. Il titolo scelto per il Consiglio – “Interconnessione di reti, interconnessione di diritti” – ha così trovato piena coerenza con i contenuti emersi: dalle reti fisiche ai diritti sociali, dall’hardware al welfare, tutto è oggi parte di un unico sistema in rapida evoluzione.
Il Consiglio nazionale, che ha visto un’ampia partecipazione di delegati da tutte le regioni, si è concluso in tarda serata dopo ore di confronto serrato, con l’impegno condiviso di rilanciare il ruolo del sindacato come guida consapevole e autorevole nel nuovo ecosistema digitale.