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Il prefetto di Salerno in commissione parlamentare Antimafia: allarme per il Porto del capoluogo e il Cilento Attualità Primo piano 

Il prefetto di Salerno in commissione parlamentare Antimafia: allarme per il Porto del capoluogo e il Cilento

Il prefetto di Salerno Francesco Russo ascoltato in commissione parlamentare antimafia.  Ha relazionato del rischio inquinamento del tessuto economico per via della crisi dettata dalla pandemia, poi degli affari illeciti nel porto del capoluogo, i clan che mettono le mani nel Cilento. «La debolezza del sistema economico offre alle organizzazioni criminali da un lato la possibilità di creare un’accesa conflittualità e dall’altro lato la possibilità di porsi come welfare alternativo: un valido punto di riferimento sociale». Ha detto Russo ieri a Roma.  L’altro grande tema affrontato in commissione antimafia è il porto, principale motore economico della città di Salerno e non solo. Per il prefetto lo scalo è ormai «un punto di approdo dei traffici di sostanze stupefacenti e di merci contraffatte che, spesso, fanno capo ad organizzazioni criminali, anche non operanti nella provincia». Nessun rischio, dunque, ma una realtà conclamata con la quale fare i conti.  Anche per questo la Prefettura ha avviato una serie di iniziative volte a rafforzare la sicurezza: riposizionamento della biglietteria, potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e l’acquisto di uno scanner mobile per un’analisi più approfondita ed efficace delle che circolano nel porto. Ma c’è anche un altro argomento sul quale, ha sottolineato Russo, è totale l’attenzione delle istituzioni. E’ il Cilento, considerata “isola felice” ma anche destinataria di «considerevoli investimenti e può attrarre capitali derivanti da attività illecite», ha aggiunto il prefetto di Salerno. Riflettori puntati, in particolare, sul comparto alberghiero che è particolarmente redditizio come ha dimostrato il boom estivo nonostante le difficoltà planetarie legate al Covid.

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