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Il monumento del senatore Luigi Angrisani è contraffatto, maxi risarcimento a un artigiano di San Gregorio Armeno Attualità Provincia e Regione 

Il monumento del senatore Luigi Angrisani è contraffatto, maxi risarcimento a un artigiano di San Gregorio Armeno

Il monumento del senatore Luigi Angrisani è contraffatto, un novantenne artigiano di San Gregorio Armeno ottiene un maxi risarcimento di 35 mila euro. Luigi Angrisani, medico e politico originario del Comune di Bracigliano, fu deputato e senatore della Repubblica italiana, nonché il fondatore, a metà del secolo scorso, di una struttura sanitaria in grado di rispondere alle esigenze dei più deboli e dei meno fortunati. La struttura sanitaria in questione, è quella della clinica “Villa dei Fiori” in via Barbarulo a Nocera Inferiore, dove fu eretta una statua in memoria di Luigi Angrisani. A scolpire il monumento del senatore fu il maestro Antonio Lebro, artigiano di 91 anni. Con un laboratorio di eccellenze artistiche a San Gregorio Armeno a Napoli il maestro , circa 20 anni fa, realizzò il il busto dell’ex cittadino braciglianese. Pochi anni anni dopo, la statua venne riprodotta ed esposta anche nella piazza centrale del Comune di Bracigliano, a pochi passi dal Palazzo municipale. Quest’ultima, però, non venne realizzata dallo stesso scultore napoletano, il quale lamentò che la statua ” fosse una mera riproduzione del busto bronzeo”. Si ebbe, così ,un lungo contenzioso dinanzi al Tribunale di Salerno, sezione distaccata di Mercato San Severino, promosso dallo stesso Antonio Lebro che chiamò in giudizio la società “Casa di Cura Angrisani” e il Comune di Bracigliano. Nel 2011, arrivò la sentenza di primo grado che respingeva la domanda attorea. In secondo grado, dinanzi la Corte di Appello di Salerno, vi fu invece la riforma della sentenza impugnata che dichiarò la responsabilità esclusiva della Casa di “Cura Angrisani” per la violazione del diritto d’autore, con la condanna al pagamento delle spese morali e materiali di 35 mila euro. Avverso tale sentenza, la società soccombente ha proposto ricorso alla Corte di Cassazione. A loro volta- scrive Puntoagronews-, i magistrati ermellini hanno confermato la condanna e stabilito il pagamento di ulteriori 10 mila euro, per le spese processuali, poiché “Si tratta di opera scultorea che interpreta la realtà, sicché ogni rappresentazione che venga fatta con il mezzo della scultura costituisce opera d’arte, espressione di tecnica e sentimento del proprio autore. Ne consegue che si è di fronte ad un’evidente fattispecie di contraffazione, ulteriormente aggravata, nel caso di specie, dall’apposizione (nella copia) della firma dell’autore dell’originale”. A commentare, la definitiva vittoria della vertenza, è stato lo stesso maestro Antonio Lebro “Qualche anno dopo aver scolpito la statua di Angrisani nell’omonima clinica, un signore mi chiese di riprodurla anche per il Comune di Bracigliano, sparendo poi nel nulla. Al che, tempo dopo non sono stato più contattato da nessuno- racconta il novantunenne – Finché un giorno, venni avvisato da mio figlio che a pochi passi dal Comune di Bracigliano era stato esposta una scultura con firma a mio nome”. Da lì, quindi, ne scaturì la lunga vertenza civile che ha comportato il diritto al risarcimento in favore dello scultore. L’artigiano, insieme alla sua famiglia, ha all’attivo la salvaguardia di importantissimi pezzi del XVII secolo, da Napoli fino a Rouen in Normandia.

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