You are here
Il dormitorio don Tonino Bello di Caritas Salerno, ancora protagonista della campagna 8×1000 della Cei Attualità 

Il dormitorio don Tonino Bello di Caritas Salerno, ancora protagonista della campagna 8×1000 della Cei

Salerno è protagonista con “il Dormitorio don Tonino Bello”, un punto di riferimento per chi vive in strada, a pieno ritmo nei mesi dell’emergenza freddo Una firma che si traduce in accoglienza, solidarietà e speranza. Torna on air dal 13 aprile la nuova campagna di comunicazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di mostrare il valore di questa scelta che ognuno di noi può fare e il suo impatto nelle vite di tanti.

É il racconto di una Chiesa in uscita che risponde alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di fasce di popolazione diverse. Poliambulatori che erogano cure gratuite, dormitori, mense, doposcuola, stanziamenti per calamità naturali, guerre ed emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi della rete capillare di solidarietà che non lascia indietro nessuno. Grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica, dal 1990, ogni anno vengono realizzati migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

 

Grazie all’8xmille percorsi di reinserimento sociale e lavorativo

 

Il lavoro incessante di tanti operatori, volontari, religiosi e religiose è al centro della campagna 8xmille CEI 2025 che racconta, attraverso otto storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli. Ne è una dimostrazione concreta il Dormitorio don Tonino Bello, situato all’interno del centro storico di Salerno, che offre risposte ai bisogni delle persone in condizione di povertà estrema.

Il Polo, attraverso il potenziamento di servizi già esistenti sul territorio diocesano, offre oltre ai servizi primari, anche attività di accompagnamento e sostegno con colloqui individualizzati, segretariato sociale, orientamento ai servizi, ambulatorio medico e supporto nelle cure e nell’assunzione dei farmaci, in particolare per gli ospiti con malattie cronico-degenerative.

Annesso al Convento dei Frati Cappuccini, su piazza San Francesco, si trova il Dormitorio (di secondo livello) intitolato a “Don Tonino Bello” che ospita soggetti in emergenza abitativa avviati ed accompagnati in un percorso di reinserimento sociale e, ove possibile, lavorativo.

“Accogliere spiega don Flavio Manzo, direttore della Caritas di Salerno – significa essere vicini a chi è solo e donare speranza a chi ha perso la fiducia. La povertà è multidimensionale, non è solo fame e mancanza di denaro. È povertà di speranza, di opportunità, di scelta. Il primo strumento operativo che mettiamo in campo è la “relazione”, che può diventare trampolino di lancio per nuove sfide. Le persone, con il giusto supporto, possono accettare di rimettersi in gioco e tentare nuovi percorsi di vita”.

L’approccio della Caritas diocesana, supportata dai fondi 8xmille, si basa su azioni strutturate, articolate sulla presa in carico, sul potenziamento delle capacità della persona e sulla costruzione di un tessuto relazionale, attraverso progetti educativi individualizzati e finalizzati alla ripresa di una graduale autonomia. L’8xmille alla Chiesa cattolica ha significato per questa realtà mezzi e porte aperte grazie ad un contributo, nel 2024 di 200.000 euro. “Quest’opera ha un impatto molto forte sulla comunità locale – spiega Don Antonio Romano, vicario episcopale per la carità e la giustizia – perché è l’unico posto dove si può trovare accoglienza sia nell’estremo freddo come nell’estremo caldo. Amo dire ai miei operatori, ai volontari, che tutti siamo poveri, nel senso che tutti abbiamo una povertà da dover riconoscere, da dover condividere, perché solo condividendola questa povertà poi diventa una ricchezza perché diventa un momento di comunione”.

Con una squadra di 85 volontari, il Polo è un punto di riferimento per tante persone senza dimora, con carattere di temporaneità o cronicità.

“Per gli ospiti questo posto è un po’ un rifugio. È quel senso di ritorno a casa – sottolinea Ilaria, volontaria al dormitorio e di calore che manca nelle loro vite. Accogliamo senza fissa dimora, persone che hanno un disagio abitativo e affettivo che in questo posto cercano di trovare un loro spazio. In media abbiamo tra i 25 e i 30 ospiti. Nel periodo di emergenza freddo, soprattutto durante l’inverno, arriviamo anche a toccare le 60 persone, distribuiti anche negli altri dormitori cittadini della nostra diocesi”.

Molti sono reduci da lavori stagionali, legati al turismo estivo o all’agricoltura: la richiesta di aiuto, dunque, aumenta nel periodo invernale quando, alle difficoltà quotidiane di chi non riesce a mantenere una dimora stabile e finisce in strada, si aggiungono quelle legate a temperature rigide. Poi ci sono gli anziani sempre più presenti tra i “nuovi poveri” anche a causa di reti familiari fragili. “Qui sento il calore di una casa” – racconta con emozione Kacem, ospite del dormitorio – Mi hanno accolto, aiutato a curarmi, a comprare le medicine. Non mi sento solo.”

 

Un punto di forza del Dormitorio Don Tonino Bello è l’attivazione di percorsi di seconda accoglienza, rivolti a chi vive situazioni croniche di disagio abitativo. Il cammino prevede progetti personalizzati condivisi con i centri parrocchiali e il Centro di Ascolto diocesano, con l’obiettivo di costruire una nuova autonomia.

Nel Dormitorio sono servite circa 2.880 cene e colazioni ogni mese e distribuiti oltre 400 capi di abbigliamento e scarpe a chi ne ha bisogno. La presenza media giornaliera è circa 30 persone per quanto concerne il Dormitorio e la cena, di 20 ospiti per il Centro diurno, nel quale è possibile trascorrere al caldo le fredde giornate invernali. Nel 2024 le persone in condizione di povertà estrema o marginalità che si sono rivolte al Polo della Carità sono state in totale 191 di cui 80% uomini e 20% donne. Attraverso i diversi servizi di accoglienza offerti (Dormitori, Centro diurno), il Polo della Carità ha preso in carico 217 persone in condizione di povertà estrema, di cui 80% uomini e 20% donne, il 60% italiani e il 40% stranieri. Gli ospiti accolti durante tutto l’anno sono stati 465; di questi 345 sono nuovi ascolti mentre 120 erano persone già inserite nel database. La fascia di età media degli ospiti oscilla tra i 30 e i 50 anni (circa il 75% di entrambi i sessi). Le persone che si avvalgono in maniera continuativa del servizio mensa sono sia italiani che stranieri (54% italiani e 46% stranieri), per la maggior parte uomini (80% uomini e 20% donne) inoccupati.

“Tutto questo è possibile – conclude don Flavio – grazie al lavoro quotidiano, sette giorni su sette per 24 ore al giorno, svolto dagli operatori della Caritas diocesana, e all’impegno di tanti volontari che si alternano nel servizio ai poveri. All’interno della squadra è costante la presenza della comunità diaconale, così come dei gruppi scout di Salerno e provincia, gruppi parrocchiali e tanti semplici cittadini di buona volontà che dedicano qualche ora del proprio tempo a questa opera”.

Il progetto è raccontato anche in un video coinvolgente, disponibile sia sul sito 8xmille.it che nel relativo canale YouTube 8xmille, che raccoglie le voci e i volti delle persone coinvolte.

L’8xmille: un moltiplicatore di risorse e servizi per il bene comune

Nel 2024 sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 45 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché rappresentare indirettamente un volano per l’indotto economico e turistico locale.

L’8xmille è quindi un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi che ritornano sul territorio a beneficio di tutti. La Chiesa cattolica non si limita all’assistenzialismo, ma promuove percorsi di crescita personale e reinserimento sociale. Basta osservare i numerosi progetti promossi dalle diocesi per rendersi conto delle opportunità offerte dalla carità locale.

“Firmare per la Chiesa cattolica – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa, infatti, è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. In una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato – aggiunge Monzio Compagnoni – ci sarebbe un vuoto enorme”.

 

Una campagna multicanale per un messaggio di corresponsabilità

La campagna 8xmille CEI è ideata dall’agenzia VML, la regia è di Edoardo Lugari, le foto sono di Francesco Zizola e la casa di produzione è Casta Diva/Masi Film. Pianificata su tv e web con otto soggetti nei formati 20”, 15” e 6”, a seconda del canale e dei diversi target, la campagna si svilupperà anche su stampa, affissione, radio, display e video strategy.

Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano, nel segno della trasparenza.

scritto da 







Related posts