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IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI INDIGESTO ALL’ANCE AIES SALERNO. IL PRESIDENTE RUSSO SOLLECITA DUE CORREZIONI Attualità Economia 

IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI INDIGESTO ALL’ANCE AIES SALERNO. IL PRESIDENTE RUSSO SOLLECITA DUE CORREZIONI

E’ dato ormai acclarato che il 70% delle cause di blocco delle opere pubbliche in Italia si concentri nella fase a monte della gara e pur riconoscendo che il cosiddetto Decreto Semplificazioni contiene alcune note positive, in particolare sulla riperimetrazione del danno erariale e dell’abuso d’ufficio, resta forte la preoccupazione delle imprese edili per la forte resistenza burocratica che porta a snellire solo le procedure di gara e non quelle a monte. Secondo il Presidente dell’ANCE Aies Salerno, Vincenzo Russo, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, salvo intese, del tanto atteso ed annunciato Decreto, non risolve alcuni degli atavici problemi che attanagliano il comparto e per tale ragione va considerato inefficace e poco utile alla causa tanto più che “Resta gravissima la situazione per l’accesso al credito e la liquidità verso le imprese”. In particolare Russo pone alle attenzioni generali due problematiche rimaste irrisolte. l’ANCE Aies Salerno pone l’attenzione sull’art. 1, comma 2 lettera b (per appalti da euro 1.000.000,00 sino alla soglia comunitaria di euro 5.350.000,00) dove è prevista la procedura negoziata con 15 operatori economici consultanti nel rispetto del principio di rotazione e della diversa dislocazione territoriale- “A mio avviso – puntualizza Russo – relativamente a quest’articolo va inserito un Regolamento che limiti l’importo di aggiudicazione per la singola impresa in base al doppio del fatturato medio degli ultimi tre anni, per cui tale impresa non viene più invitata nelle successive gare. Tutto ciò con una apposita cabina di regia presso la Prefettura”. Altra precisazione dei costruttori salernitani è fatta nei confronti dell’art. 8, comma 5 che modifica per l’ennesima volta l’art. 80 comma 4 del Codice dei contratti DL 50/2016, prevedendo la possibilità per le stazioni appaltanti di escludere l’operatore economico anche per la non ottemperanza agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali “non definitivamente accertati”. “Per quanto ci riguarda – prosegue Russo – rispetto all’attuale versione dell’articolo, la modifica contenuta nel Decreto Semplificazioni è del tutto illegittima e a danno delle medie e piccole imprese che continuano ad essere penalizzate dai mandati pagamenti della P. A. Pertanto – conclude – tale obbrobrio giuridico, tanto più in periodo emergenziale come quello che stiamo vivendo, va cancellato in modo netto.

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