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Il 3 ottobre del 1990 riunificata la Germania divisa dopo il secondo conflitto Attualità 

Il 3 ottobre del 1990 riunificata la Germania divisa dopo il secondo conflitto

Accadde oggi: era il 3 ottobre del 1990, 33 anni fa, quando iniziò il cambiamento epocale: 5 Länder ridotti a province (Sassonia, Brandeburgo, Sassonia- Anhalt, Turingia, Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che accorpavano i vecchi distretti della Ddr) ripresero l’antica dignità di Stati federali e, ognuno per sé ma contemporaneamente, chiesero ed ottennero di entrare nella Repubblica Federale di Germania, adottandone la Costituzione. I territori della Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est, DDR) vennero incorporati nell’allora “Germania Ovest”. Il cancelliere Helmut Kohl presentò in Parlamento il piano di riunificazione in 10 punti. Nel 1990 incontrò a Mosca Gorbaciov. Il leader sovietico riconobbe il diritto dei tedeschi alla riunificazione e il 24 aprile sempre Kohl preparò l’accordo di unione economica e monetaria con Lothar de Maizière, presidente del consiglio della Ddr. Il 12 settembre 1990 a Mosca i ministri degli esteri di Usa, Urss, Francia, Gran Bretagna e delle due Germanie firmarono il Trattato ‘2+4’ che pone le basi giuridiche e politiche della riunificazione.  Quel che resta dell’Est oltre trent’anni dopo, molti centri urbani dell’ex Germania comunista sono stati accuratamente restaurati e sono sorte nuove fabbriche, ma molte altre non sono sopravvissute alla brusca transizione al capitalismo. Come quelle automobilistiche. Basti pensare alla celeberrima Trabant e alla più esclusiva – ma pur sempre spartana per gli standard occidentali – Wartburg che chiuse i battenti nel 1991.  A Eckardts, un villaggio a pochi chilometri da Eisenach, sorge ancora oggi una gigantesca stalla, reliquia di una delle fattorie collettive che dominavano l’agricoltura nella Germania dell’Est. Se il lungo confine è stato ormai quasi interamente cancellato da boschi campi e nuove costruzioni, in molte città dell’Est ci si può imbattere in edifici abbandonati in attesa di tempi migliori.  “Il muro nella testa” Ma le differenze si avvertono ancora.

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