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Il 20 luglio del 1973 la misteriosa morte di Bruce Lee Attualità 

Il 20 luglio del 1973 la misteriosa morte di Bruce Lee

Accadde oggi: il 20 luglio del 1973, 50 anni fa, muore Bruce Lee, il signore del Kung fu, considerato uno degli artisti marziali più importanti di tutti i tempi. Un simbolo per la Cina pur essendo nato negli Stati Uniti e vissuto l’adolescenza a Hong Kong dove il padre lavorava nel cinema. La morte prematura a 33 anni non ancora compiuti, circondata da un alone di mistero, lo ha consegnato alla gloria dei belli e dannati del cinema. Bruce Jun Fan Lee (venerato in patria col nome cinese di Li Xiaolong, “Piccolo Drago”) si ritrova già sul set all’età di tre mesi nel film “Golden Gate Girl” e da allora fino ai 18 anni bazzica ripetutamente i set.
Si fa notare in “The Orphan” del 1958 soprattutto grazie a un filmato in cui esibisce le sue indiscutibili doti nelle arti marziali e di combattimento praticate fin da ragazzino col Grande maestro di Wing Chun, Yip Man. È l’inizio del Jeet Kune Do, il suo stile personale e coreografico, che lo porta dritto a Hollywood non senza passare prima dall’Asia. Nel 1971 un film a basso budget girato in patria, lo trasforma in una star: è “Il furore della Cina colpisce ancora” diretto da Lo Wei in cui impersona il ragazzo di campagna Chen che a forza di pugni e acrobazie difende i suoi concittadini dalla brutalità della criminalità di Bangkok. L’anno dopo con “Dalla Cina con furore” ambientato a inizio secolo a Shanghai, Bruce Lee cambia personaggio ma non personalità: questa volta deve difendere l’orgoglio cinese dalle prepotenze giapponesi e lo fa imponendo il primato della scuola di kung fu sulle arti marziali nipponiche. Il successo di Bruce Lee in Asia è tale che Hollywood lo vuole per una coproduzione ad alto budget “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente” in cui finirà perfino a combattere con Chuck Norris all’ombra del Colosseo. È la sua prima regia, ma Bruce Lee non tradisce le attese e il film incassa ovunque. Dopo “I tre dell’operazione drago”, nel 1973 comincia a soffrire di dolori alla testa. Morirà qualche mese dopo, un finale drammatico per una carriera troppo breve che inutilmente in tanti hanno provato a far rivivere con l’uso di sosia, spericolati montaggi di frammenti da lui girati e mai utilizzati, film agiografici e speculazioni commerciali. L’ombra del dramma rimane sulla sua famiglia: anche il figlio prediletto Brandon Lee che ne ricalcava le orme, muore prematuramente sul set del film “Il Corvo”, ucciso da un colpo di pistola. Quello per Bruce Lee è diventato “culto” che ha ispirato molti personaggi dei videogiochi per esempio. Da Mortal Kombat, a Tekken, a Street Fighter, ma anche cartoni animati, come la serie Ken il Guerriero e anime come Naruto. L’ultimo combattimento di Chen viene citato in due film: in Kill Bill vol. 1 la protagonista Beatrix Kiddo interpretata da Uma Thurman indossa una tuta integrale gialla e nera come quella indossata da Bruce Lee; in The Matrix Neo, interpretato da Keanu Reeves, durante lo scontro con l’agente Smith in metropolitana, si muove e lo provoca come il signore del kung fu durante lo scontro con Kareem Abdul Jabbar. –

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