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Il 17 novembre di 33 anni fa la Rivoluzione di Velluto scaccia la dittatura comunista da Praga Attualità 

Il 17 novembre di 33 anni fa la Rivoluzione di Velluto scaccia la dittatura comunista da Praga

ccadde oggi: era il il 17 novembre 1989 (33 anni fa) quando  iniziò a Praga la Rivoluzione di Velluto (senza bagni di sangue), una manifestazione pacifica alla vigilia della Giornata Internazionale degli Studenti da parte di studenti di scuole superiori e università slovacchi, che presentarono le proprie richieste per una riforma del sistema educativo.

Il giorno dopo, sempre a Praga, la manifestazione per la Giornata Internazionale degli Studenti organizzata dall’Unione Socialista della Gioventù (l’ala giovanile del Partito Comunista) giunse a radunare 50.000 persone. Questo gruppo raccoglieva molte persone privatamente contrarie al progetto comunista, ma che avevano fino ad allora avuto il timore di far sentire la propria voce per paura di ritorsioni. Questa manifestazione fu l’opportunità per questi studenti di unirsi ed esprimere la loro opinione. I manifestanti, che reggevano striscioni e cantavano cori anti-comunisti, vennero caricati violentemente dalla polizia.

Tale evento scatenò una serie di dimostrazioni popolari dal 19 novembre fino alla fine di dicembre, contro il regime del Partito Comunista della Cecoslovacchia, che controllava il paese dal 1946. Nuovi movimenti guidati da Vaclav Havel   vennero alla superficie, invocando l’idea di una società più unita con una ristrutturazione dello stato. Entro il 20 novembre i dimostranti pacifici riuniti a Praga passarono da 200.000 a quasi mezzo milione di persone. Il segretario del Partito Comusita Cecoslovacco   Milos Jakes si sentì costretto a dimettersi.

Le manifestazioni portarono al crollo definitivo del partito e portarono il paese verso una repubblica parlamentare. Il 29 dicembre 1989 venne nominato Havel come presidente della Cecoslovacchia. Le prime elezioni democratiche si svolsero nel 1990. Mentre tutti gli altri regimi “dell’Est europeo” stavano cadendo e la protesta saliva nelle strade, il Partito Comunista  annunciò che avrebbe rinunciato al proprio monopolio sul potere politico. Il 5 dicembre fu rimosso il filo spinato al confine con la Germania Ovest e l’Austria.

Il 10 dicembre il presidente comunista Gustav Husak   nominò un governo in buona parte non comunista e si dimise. Lo slovacco Alexander Dubcek  fu eletto presidente della Camera mentre il ceco  Havel fu nominato presidente della Repubblica cecoslovacca. Nel giugno 1990 si tennero le prime elezioni democratiche dal 1946, che diedero alla Cecoslovacchia il primo governo non comunista dopo 44 anni.

Il termine Rivoluzione di Velluto   è stato coniato da Rita Klímová traduttrice inglese dei dissidenti, che in seguito divenne l’ambasciatore del nuovo governo ceco negli Stati Uniti.

Il riferimento alla parola “velluto” è un allusivo omaggio ai Velvet Underground   complesso molto seguito negli anni della contestazione al regime sovietico ed esempio di emancipazione artistica.

Dopo lo scioglimento della Cecoslovacchia come nazione unitaria nel 1993, la Slovacchia utilizza per indicare questo evento il termine di Rivoluzione Gentile. La Repubblica Ceca continua a fare riferimento alla manifestazione col nome di Rivoluzione di Velluto

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