You are here
Goodyear, gomme luminose per la Golden Sahara II Lifestyle 

Goodyear, gomme luminose per la Golden Sahara II

Le ruote speciali con gomme luminose color oro firmate Goodyear che equipaggiano la restaurata Golden Sahara II degli anni Cinquanta sono una delle curiosità dell’89esima edizione del Salone dell’auto di Ginevra, aperto al pubblico sino al 17 marzo. La storica vettura appartenente alla Klairmont Kollections, per i suoi tempi futuristica, è stata riportata ai fasti d’un tempo grazie all’importante contributo del costruttore americano di pneumatici. E’ uno dei primi esempi di veicolo a guida semiautonoma e abbina fascino ‘vintage’ a soluzioni hi-tech, capaci ancora oggi di far stupire.

Le sue gomme brillanti che lasciano passare la luce, all’epoca sviluppate appositamente da Goodyear per essere utilizzate anche come frecce o luci di stop, ricostruite con le stesse tecniche di allora, destano ancora oggi stupore nei visitatori. Erano state realizzate dai tecnici della multinazionale di Akron utilizzando l’uretano, una forma traslucida di gomma sintetica, e incorporavano un sistema di illuminazione interna che permetteva loro di brillare. Ai tempi, questo progetto faceva parte di una ricerca più ampia, condotta dalla multinazionale statunitense sulla fattibilità di pneumatici che potessero aiutare a migliorare la visibilità in cattive condizioni meteo o di illuminarsi quando il conducente premeva il pedale del freno.

”Lavorare a progetti come la Golden Sahara II e sui pneumatici concept che presentiamo a Ginevra è un’opportunità per mettere alla prova la nostra immaginazione e pensare ai possibili prodotti e servizi del futuro – sottolinea Elena Versari, general manager Consumer di Goodyear Italia -. Gli anni ’50 e ’60 hanno rappresentato per la nostra azienda un’epoca di intensa innovazione. Abbiamo collaborato con i pionieri della mobilità in tutti i settori, dall’esplorazione lunare fino ai record di velocità terrestre. Il progetto Golden Sahara II è stato il nostro primo passo per delineare il futuro della mobilità con la guida autonoma. L’innovazione continua a essere al centro della nostra attività”.

Sviluppata da Jim Street e dal noto preparatore americano di automobili George Barris, utilizzando come base meccanica una Lincoln Capri Hardtop del 1953, assemblata dalla Delphos Machine and Tool di Dayton, nell’Ohio per una cifra di 75.000 dollari di allora, presentata nel 1958, la Golden Sahara II era di fatto una piattaforma mobile ideata per collaudare nuovi sistemi elettronici, per l’epoca avanzatissimi. Equipaggiata con una leva di tipo aeronautico per la gestione di freno e acceleratore, aveva un innovativo sistema di frenata automatica che per funzionare utilizzava specifici sensori posizionati sul paraurti anteriore, in grado di individuare la presenza di potenziali oggetti nella traiettoria del veicolo. Tra i suoi elementi hi-tech più significativi da segnalare la presenza di un rudimentale sistema a comando vocale e di un telecomando che permetteva l’accensione e lo spegnimento del motore, la frenata e l’accelerazione del veicolo e l’apertura delle porte. Tra quelli più stravaganti da citare i paraurti, la griglia del radiatore e le prese d’aria laterali placcati in oro 24k, un sistema di intrattenimento antesignano degli attuali infotainment con TV, radio, registratore e telefono e un frigobar con cocktail lounge.

Dalla Klairmont Kollections che ha sede a Chicago e vanta un’esposizione di 300 fra le più rare auto prodotte negli Stati Uniti e nel mondo, sottolineano: ”La Golden Sahara II è un modello esclusivo e fa parte della storia delle auto americane”. All’epoca fu protagonista di tour per gli Stati Uniti, di show televisivi e film – tra cui da ricordare ”il Cenerentolo” (Cinderfella) del 1960 con Jerry Lewis e Judith Anderson – e le Goodyear luminose erano uno degli elementi di massima attrazione per il pubblico. Poi la macchina finì in rimessaggio in un garage, cadendo in rovina, sino a quando, nel maggio del 2018, fu acquistata dal museo dell’Illinois.

Restaurata, appunto, grazie anche all’importante contributo della Goodyear, è tornata dopo oltre sessant’anni con i suoi pneumatici translucidi ad ammaliare gli appassionati di auto in una grande kermesse internazionale.

scritto da 







Related posts