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GLI ESAMI NON FINISCONO MAI: E NEPPURE GLI ILLECITI! L'Avvocato risponde 

GLI ESAMI NON FINISCONO MAI: E NEPPURE GLI ILLECITI!

Gli esami di maturità rappresentano un momento cruciale nella vita degli studenti italiani, segnando la prima prova realmente impegnativa, che conclude un ciclo didattico e di vita.
Tuttavia, talvolta, questo momento può essere macchiato da comportamenti illeciti, sia da parte dei maturandi che da parte di agenti esterni. Tali comportamenti non solo minano l’integrità del sistema educativo, ma possono anche configurarsi come reati punibili ai sensi del Codice Penale.

Gli studenti possono incorrere in diverse tipologie di reati durante le prove d’esame: uno dei più comuni è la “falsificazione di documenti“.
Presentare documenti falsi per accedere agli esami (o alterare i risultati degli stessi), è un reato grave, punito all’articolo 482 c.p., che sanziona la falsità materiale commessa dal privato, con la reclusione fino a tre anni.

Un altro illecito frequente è l’uso di dispositivi elettronici non autorizzati durante le prove scritte e orali.
In base alla legge 475 del 1925, è vietato introdurre o utilizzare strumenti che possano facilitare “l’imbroglio” durante gli esami. L’uso di smartphone, smartwatch o altri dispositivi, è considerato un comportamento fraudolento e può portare alla nullità dell’esame e ad altre sanzioni disciplinari.

Anche soggetti esterni agli esami possono commettere reati che influenzano l’andamento e l’integrità degli stessi.
Uno dei più gravi è la “corruzione”, nell’ipotesi che insegnanti, membri delle commissioni d’esame o personale amministrativo accettino denaro o altre utilità in cambio di favori, come l’alterazione dei risultati o aiuti non consentiti.
Questo comportamento è punibile, ai sensi dell’art.319 del Codice Penale, con la reclusione da uno a sei anni.

La “rivelazione di segreti d’ufficio“, disciplinata dall’articolo 326 del Codice Penale, è un altro reato rilevante.
La divulgazione anticipata delle tracce degli esami da parte di membri delle commissioni d’esame o di funzionari pubblici, può compromettere l’intero processo valutativo e comporta pene severe, con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Il Ministero dell’Istruzione adotta misure preventive per ridurre il rischio di illeciti durante gli esami di maturità. Queste misure includono il monitoraggio elettronico delle aule, l’impiego di software per la rilevazione di plagi e la formazione del personale scolastico per identificare comportamenti sospetti.

Le scuole, inoltre, sono tenute a sensibilizzare gli studenti sull’importanza dell’integrità accademica e sulle conseguenze legali degli illeciti. La collaborazione con le forze dell’ordine è fondamentale, per garantire un ambiente sicuro e conforme alle leggi.

È essenziale che tutti gli attori coinvolti, studenti, insegnanti e personale scolastico, siano consapevoli delle severe conseguenze legali derivanti da comportamenti fraudolenti.
Solo attraverso un impegno collettivo verso la legalità e l’onestà è possibile preservare l’integrità degli esami di maturità, che segnano il passaggio da un’età adolescenziale, ad un sistema di vita adulto e responsabile.







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