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Giffoni Valle Piana: la maestra violenta patteggia la pena Cronaca Primo piano 

Giffoni Valle Piana: la maestra violenta patteggia la pena

Ha deciso di concordare la pena e chiudere così il procedimento giudiziario la maestra accusata di avere terrorizzato i piccoli alunni in una scuola per l’infanzia di Giffoni Valle Piana. Il 19 settembre la 54enne comparirà davanti al gip Piero Indinnimeo per la ratifica del patteggiamento, scelto dopo che la Procura aveva chiesto un processo con rito immediato ritenendo gli elementi probatori così evidenti da rendere superfluo il vaglio preventivo dell’udienza preliminare. A documentare quello che per gli inquirenti era un clima di terrore ci sono i filmati delle telecamere, collocate in classe dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia dopo le prime denunce e la successiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Erano state quelle riprese a convincere lo scorso maggio il giudice delle indagini preliminari Marilena Albarano ad emettere nei confronti della maestra la misura interdittiva della sospensione per un anno dall’attività di insegnamento.

Un provvedimento che scosse l’istituto scolastico “Fausto Andria” della frazione Santa Caterina, dove alla donna erano affidati bambini dai 4 ai 5 anni e dove si sono svolti tutti gli episodi contestati. Nelle carte dell’accusa si parla di bambini trascinati a terra, tirati per i capelli o per le orecchie, schiaffeggiati e insultati. Bastava un nonnulla perché partissero le offese (“asini”, “cretini”, “cafoni” e così via) per poi passare alle mani quando neanche le ingiurie erano ritenute sufficienti. Un trattamento riservato in particolare agli alunni più vivaci, ma che avrebbe finito per incutere a tutti un sentimento di paura, tanto che alcuni avevano iniziato a manifestare segnali d’inquietudine che i genitori hanno colto e che hanno fatto avviare le indagini. Le intercettazioni ambientali e le telecamere nascoste autorizzate dalla magistratura hanno poi confermato i sospetti, e agli inizi di maggio è stata notificata alla donna la misura interdittiva. Il 19 settembre, se il giudice riterrà congrua la pena concordata da accusa e difesa, la vicenda giudiziaria si chiuderà con un patteggiamento. Fonte: La Città di Salerno

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