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GENERAZIONE COVID, PER I RAGAZZI ALLE PRESE CON LA PANDEMIA È EMERGENZA PSICOLOGICA Lifestyle 

GENERAZIONE COVID, PER I RAGAZZI ALLE PRESE CON LA PANDEMIA È EMERGENZA PSICOLOGICA

Aumenta lo stress degli italiani collegato alla pandemia e tra i piu’ esposti ci sono i giovani, “nei quali si sta sviluppando un’onda lunga di problemi psicologici”, mette in guardia il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop). La salute mentale e’ sempre piu’ a rischio fra i ragazzi e sta lettaralmente esplodendo il fenomeno dell’autolesionismo.

A sentirsi stressate a un livello medio-alto sono quasi 8 persone su 10, secondo un aggiornamento dello ‘stressometro’, l’indagine periodica realizzata dall’Istituto Piepoli proprio per il Cnop. L’indagine e’ stata condotta l’11 gennaio su un campione rappresentativo della popolazione. Il 23% riporta un basso livello di stress, il 43% un livello medio e il 34% alto. Se a livello nazionale l’indice di stress e’ pari a 58, sale in chi abita al Nord Est, al Centro e nelle isole (59), mentre cala leggermente al Sud (57) e al Nord Ovest (54).
Tra i piu’ esposti ci sono i giovani che vivono con criticita’ la perdita del punto di riferimento rappresentato dalla scuola. Anche secondo Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ospedale Bambino Gesu’ , i giovani sono tra le categorie a cui prestare maggiore attenzione. Vicari rileva come siano aumentati notevolmente, da ottobre, gli accessi in Pronto Soccorso per disturbi mentali, in particolare tentativi di suicidio o atti di autolesionismo , ad esempio con dei tagli sul corpo. “Per settimane-aggiunge – abbiamo avuto otto posti letto su otto occupati, e non era frequente, e tutti per tentativo di suicidio. Non mi era mai capitato”
Secondo l’esperto, poi, va considerato che l’onda lunga di questi disagi o disturbi nei ragazzi “ci accompagnerà anche finita l’emergenza”, per cui e’ importante agire, “investendo sulla salute mentale”.”Purtroppo -aggiunge Vicari- la salute mentale e gli sportelli di neuropsichiatria infantile sul territorio sono stati man mano smantellati. Le famiglie che hanno un problema non sanno dove andare, ricadendo sul privato”. Separati dai compagni e senza la scuola in presenza a fare da “ammortizzatore di stress, disagi e disturbo mentale, con la costruzione di relazioni positive in un contesto con una valenza educativa”, spesso hanno trascorso le ore a chattare, giocare ai videogames ma anche solo a fissare il soffitto. Sono aumentati i problemi di sonno, l’ansia, l’irritabilita’ che in alcuni casi e’ sfociata in aggressivita’ verso i genitori e se stessi.
“Quando sara’ finita emergenza- avverte poi – ci vorra’ tempo prima che i ragazzi ristabiliscano rapporti sereni. Sara’ difficile farli uscire da casa”.
Intanto la prima ondata della pandemia Covid-19 ha ridotto le attivita’ dei Servizi di Salute mentale nel nostro Paese per cui il 20% dei Centri ambulatoriali e’ rimasto chiuso e il 25% ha ridotto gli orari di accesso, denuncia uno studio della Societa’ Italiana di Psichiatria (SIP) pubblicato su Bmc Psychiatry e presentato in occasione dell’inaugurazione della prima conferenza italiana dei Direttori di DSM. Tutte le attivita’ hanno avuto una significativa diminuzione, come i consulti psichiatrici ospedalieri (-30%), le psicoterapie individuali (-60%), le psicoterapie di gruppo e gli interventi psicosociali (-90/95%), il monitoraggio di casi in strutture residenziali (-40%) e degli autori di reato affetti da disturbi mentali affidati dai tribunali ai Centri di salute mentale (-45%). Si e’ registrata come nelle altre discipline mediche una riduzione complessiva dei ricoveri (-87%). I disturbi dell’umore, le psicosi, i disturbi d’ansia e i tentativi di suicidio sono i problemi piu’ frequenti di di consulenza psichiatrica; il 21,4% dei reparti segnala un preoccupante aumento dell’aggressivita’ , della violenza e dei ricoveri in TSO (8,6% dei casi). Fonte: Ansa.it

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