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Gemellino morto a Nocera, ipotesi di sofferenza fetale Provincia e Regione 

Gemellino morto a Nocera, ipotesi di sofferenza fetale

Era nato morto l’unico gemellino che non è sopravvissuto al parto di mercoledì scorso della 37enne di Nocera Inferiore affetta da Covid-19. Non c’è stato neppure un respiro dicono i consulenti che hanno eseguito l’autopsia. Prende corpo l’ipotesi di una sofferenza fetale. Il medico legale Giuseppe Consalvo , incaricato dal sostituto procuratore Angelo Rubano che coordina le indagini eseguite dai carabinieri, ha concluso l’esame autoptico al quale hanno assistito diversi consulenti di parte nominati dai 18 indagati divisi tra i sanitari dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore ed uno loro collega del secondo policlinico di Napoli. L’autopsia non scioglie il dubbio sul fattore tempo impiegato per portare la donna in sala operatoria e se un ricorso tempestivo “ai ferri” avrebbe o meno salvato il terzo gemellino. Lo stabiliranno-scrive La città- nuovi accertamenti tecnici disposti dalla Procura nocerina. Si indaga sulla cartella clinica e sulla relativa documentazione sanitaria, mentre si attendono i risultati dei test sui tessuti e sugli organi del feto morto. L’inchiesta è quella relativa al calvario vissuto dalla 37enne nocerina, moglie di un noto professionista. La donna, la scorsa settimana, era stata soccorsa da un’ambulanza dello Psaut di Nocera Superiore e trasportata all’ospedale cittadino dove – considerato che si trattava di una paziente affetta dal coronavirus – hanno applicato il protocollo di sicurezza regionale che prevede il trasferimento della partoriente nel centro di riferimento per la ginecologia e l’ostetricia per i pazienti Covid-19. E dunque al Secondo policlinico di Napoli.

 

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