In fase di separazione, il giudice revoca gli alimenti alla moglie disabile
Lei insegnante precaria con una disabilità del 30%, lui impiegato con un reddito mensile di 1300 euro. Il matrimonio finisce e l’ex marito, un 50enne salernitano, deve corrispondere alla moglie un assegno mensile di 250 euro al mese, così come stabilito in sede di separazione.
Il mantenimento viene poi confermato dal tribunale civile di Salerno in sede di divorzio nel corso della prima udienza presidenziale. È proprio nell’ambito del procedimento, però, che il legale dell’ex marito, l’avvocato Marianna Grimaldi, rifacendosi alla nuova linea sancita dalla Cassazione, solleva un’istanza e chiede la revoca dell’assegno divorzile.
È il 24 giugno scorso ed è forse una delle prime pronunce del tribunale di Salerno, “firmata” dopo il nuovo orientamento sancito dagli “ermellini” con sentenza del 10 maggio 2017.
Il provvedimento, emesso direttamente in udienza dal giudice istruttore Corrado D’Ambrosio, dimostra come dopo i nuovi dettami della Suprema Corte, è un vero e proprio “esercito” di ex mariti a recarsi in tribunale per chiedere la revoca dell’assegno di mantenimento all’ex coniuge. Nell’istanza, sollevata dall’avvocato e accolta dal giudice, si fa chiaro riferimento ai nuovi principi giurisprudenziali secondo cui nel divorzio «i coniugi devono considerarsi persone singole con un superamento dei reciproci doveri di assistenza morale e materiale».
Fonte IlMattino