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Emergenza covid, crollo della ceramica vietrese: allarme degli artisti Attualità Provincia e Regione 

Emergenza covid, crollo della ceramica vietrese: allarme degli artisti

La crisi economica sta colpendo vaste aree del tessuto produttivo italiano, non sta risparmiando la ceramica e soprattutto la sua “capitale”: Vietri sul Mare. Molti sono i negozi che non riusciranno a riaprire- scrive La Città-, mentre alcune fabbriche hanno messo in cassa integrazione o addirittura licenziato alcuni operai. Molte botteghe artigiane non riescono più ad avere ordini e quindi sono destinate a chiudere definitivamente. «L’emergenza sanitaria ha provocato una grande difficoltà al comparto ceramico ed artigianale-ha dichiarato Daniele Benincasa , consigliere delegato alla ceramica in un territorio come Vietri il maggiore indotto proveniva dai turisti che sceglievano la nostra città come meta da visitare. Sono convinto che con l’apertura e con la vendita online dei nostri prodotti, ci possa essere una ripresa. Dovrà cambiare il modo di fare impresa. La verità è che si è pensato poco a questo tipo di categorie in difficoltà, molte botteghe saranno costrette a chiudere se per loro non saranno previste apposite misure».

A rincarare la dose è l’artista Francesco Raimondi : «Le botteghe hanno sofferto e stanno soffrendo molto, noi artisti e piccoli artigiani ce l’abbiamo messa tutta per tenere vivo il nostro comparto attraverso iniziative di alto profilo, per promuovere il nostro paese e la nostra arte. Purtroppo la situazione attuale non é delle migliori, stiamo soffrendo tutti- rimarca  il quotidiano diretto da Antonio Manzo-, gli affitti sono molto alti come lo sono i costi per mantenere in piedi tutta l’attività. Gli incentivi del governo non sono sufficienti.Il peggio arriverà a settembre dopo quest’estate povera di turismo. Sarà molto difficile arrivare alla primavera 2021».

Per l’artista Mirko’ una via d’uscita c’è: «Abbiamo la possibilità di scegliere oggi verso quale tipo di turismo vogliamo puntare in futuro. Ogni territorio al mondo cerca di valorizzare le proprie bellezze e le proprie tradizioni per attrarre specifiche tipologie di turisti. Noi abbiamo il mare, scorci bellissimi e soprattutto una tradizione ceramica di molti secoli. Ma mentre una parte più distratta delle persone che vengono a Vietri si accontentano di godersi il panorama e sono contente di tornare a casa con il souvenir in ceramica pagato 50 centesimi, una parte più colta manifesta maggiore curiosità nei confronti della nostra ceramica. La storia, le tecniche di produzione, i manufatti del passato. Ebbene queste persone sono quelle che oggi restano maggiormente deluse dal nostro paese. Un museo gestito malissimo e quasi impraticabile- conclude l’articolo-, nessun accenno sul nostro territorio ad una vecchia fornace o ad un laboratorio ancora attivo, solo una sequenza di negozi nei quali sono ammassate ceramiche di ogni tipo, senza criterio e spesso di bassissima qualità».

 

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