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Emergenza covid 19, Confesercenti Salerno: “Ripartenza solo fiscale” Attualità 

Emergenza covid 19, Confesercenti Salerno: “Ripartenza solo fiscale”

“La ripartenza è solo fiscale”. Con questo titolo provocatorio ma  frutto di una sintesi di quanto stabilito a livello governativo si potrebbe caratterizzare buona parte della  “fase 3” la cosiddetta ripartenza, che per tantissime imprese è una priorità nonostante la preoccupazione sanitaria. Si preannuncia dunque una ripartenza anche  fiscale, per la quale così come avevamo anticipato, il cosiddetto ed  opprimente “spauracchio” della pressione fiscale  non sarà il frutto di “mancate” scelte europee ma soprattutto esigenze locali, domestiche, come la stragrande maggioranza del nostro target turistico per il 2020.

La scelta perseguita di non rimandare il ragionamento fiscale a data da destinarsi contribuirà a generare confusione, allarmismo e soprattutto sfiducia verso le istituzioni nazionali. Gli appelli alla solidarietà, con l’alibi della quadra dei conti pubblici, diventa l’ennesima promessa disattesa, dichiara il nostro presidente provinciale Raffaele Esposito, probabilmente non ci si è ancora resi conto, a tutti i livelli amministrativi e di governo, del peso fiscale per  imprese e famiglie ormai insostenibile. Migliaia dì commercianti e piccoli imprenditori, vera spina dorsale della nostra economia anche salernitana, che ad oggi non hanno raccolto nemmeno i soldi per pagare le utenze non riusciranno a portare avanti serenamente la propria attività ed in molti casi chiuderanno. Il boom turistico di qualche località provinciale non deve ingannare i flussi turistici che generano reddito e surplus e che  sono lontanissimi da quelli immaginati soltanto 5 mesi fa. Si vive, anzi si sopravvive, di turismo di prossimità, spesso interregionale tra regioni confinanti, composte da persone con reddito pro capite molto basso e che con il periodo di chiusura si è ancora più contratto e quindi con capacità di spesa molto limitato.

Insomma vi è molto da fare per non decretare la fine e la chiusura di migliaia di  imprese.

Il grido delle nostre imprese e dei nostri imprenditori, conclude il Presidente Esposito, è molto chiaro occorre tempo, sostegno vero, liquidità, ma anche  concertazione immediata a tutti i livelli decisionali  per una sostenibilità delle imposte.

Le vetrine e gli annunci miracolosi sui social devono trovare corrispondenza nella vita reale per imprese e famiglie.

 

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