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Elezioni ad Agropoli, Pesce va al Tar. Il sindaco annuncia la costituzione parte civile Provincia Provincia e Regione 

Elezioni ad Agropoli, Pesce va al Tar. Il sindaco annuncia la costituzione parte civile

Sarebbero emerse presunte irregolarità in 20 sezioni su 21 dalle operazioni di voto delle scorse elezioni ad Agropoli. Il già candidato sindaco del gruppo Liberi e Forti, Raffaele Pesce, ha presentato un ricorso al Tar Campania per chiedere chiarezza sul risultato elettorale e chiedendo “l’annullamento di tutti i verbali”. In merito alla faccenda si è pronunciato anche il sindaco Roberto Mutalipassi:

«Ho ricevuto la notifica del ricorso al Tar Campania presentato dalla minoranza consiliare e nello specifico dall’avv. Raffaele Pesce. Sempre rispettoso della legge, attendo come tutti fiducioso il responso dei giudici amministrativi, certo che la chiarezza e la giustizia siano da tutelare sempre e ad ogni costo. Nel contempo però, invito tutti a non alimentare oltre questo clima già velenoso e ad evitare di gettare ulteriori ombre e sospetti sul risultato elettorale che, al contrario, sembra essere chiaro alla luce dei circa quattromila voti di scarto esistenti tra la coalizione vincente e la seconda graduata.

La campagna elettorale è terminata da oltre un mese ed un giudice togato ha provveduto a convalidare la mia elezione a Sindaco di questa splendida Città, come dei consiglieri dopo ben 11 giorni di verifiche. Infine, tengo a precisare, se ce ne fosse bisogno, che la nomina degli scrutatori è avvenuta nel periodo in cui il Comune era commissariato, mentre quella dei presidenti di seggio viene compiuta ad opera del presidente della Corte d’Appello. A questo proposito, tuttavia, posso preannunciare che l’Amministrazione comunale si costituirà nel giudizio che verrà chiamato al Tar di Salerno il prossimo 26 ottobre, non soltanto per contribuire a fare chiarezza sull’esito del voto, ma anche per sostenere tutti gli operatori, presidenti di seggio, scrutatori e dipendenti comunali, che nella passata tornata elettorale hanno messo il loro
disinteressato impegno professionale e le loro energie.

Evitiamo quindi di ergerci a giudici e fare processi improvvisati di piazza, attendendo piuttosto che siano i giudici, quelli veri, a pronunciarsi, dopo aver valutato fatti concreti e situazioni. Fatti e situazioni che, ad ogni modo, sono convinto confermeranno in modo definitivo il giudizio del popolo espresso il 12 giugno».

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