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Donne al “potere”: inversione di tendenza epocale Attualità Lifestyle 

Donne al “potere”: inversione di tendenza epocale

Quarantacinque anni, romana, Giorgia Meloni è la prima presidente del Consiglio donna nella storia d’Italia. La neoeletta Presidente del Consiglio, che ha espresso il desiderio di essere chiamata il e non la Presidente del Consiglio infatti, in seguito alle dimissioni del governo Draghi il 21 Luglio 2022, vince le nuove elezioni. Sabato 22 Ottobre il Governo presta giuramento al Palazzo del Quirinale e domenica 23 Ottobre la Meloni riceve “la campanella”, un gesto che indica il passaggio di consegne con Mario Draghi.

Parlare di potere al femminile nel 2022 fa strano e potrebbe suscitare fastidio, ironia, perfino paura negli uomini. Ma c’è un fatto incontrovertibile, molte sono le donne che, nel corso della loro vita professionale, hanno incontrato e tuttora si imbattono in ostacoli di tale natura, disseminati lungo il loro cammino. Le donne per tanti, troppi anni, sono state dietro le quinte degli “affari importanti”, poi un passo indietro ad “uomini importanti”, oggi in prima linea a ricoprire posizioni apicali, “importanti” modificando improvvisamente il loro “status”. 

La presenza delle donne italiane al Parlamento si riflette inevitabilmente sulla società odierna, offrendo punti di riferimento ed esempi da seguire, nelle quali appunto possono riflettersi le giovani e ambiziose ragazze ad intraprendere percorsi di così grande rilievo non solo sociale ma soprattutto culturale. Un parlamento che ospita in egual modo visioni contrapposte può solo che migliorare una condizione che, evidentemente, non funziona.

Il 10 Marzo del 1946 per la prima volta le donne possono votare e possono essere elette, dopo lunghe lotte per merito delle suffragette. Tina Anselmi, la prima donna Ministro parla e legalizza le “pari opportunità”; Lina Merlin, la prima donna Deputata lotta per modificare la dicitura costituzionale che conosciamo come “senza nessuna distinzione di sesso” e quante altre donne che collaborano a tutte le leggi a favore dei bambini, degli anziani, dell’ambiente e degli animali.

Un Governo che profuma di donna

I grandi palazzi della giustizia rumoreggiano di tacchi con grandi personalità. Cinque sono le cariche più importanti che rappresentano il sistema politico italiano, di cui due sono presiedute da donne in questo momento: Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri e Silvana Sciarra, Presidente della Corte Costituzionale. Altresì personalità forti tra i banchi di deputati e senatori ma di fatto questo è il primo anno in cui la presenza delle donne in Parlamento ha un calo. Per quale motivo una tale conquista produce risultati contrastanti?

La XIX legislatura conta meno donne rispetto non solo gli anni trascorsi, ma nel corso di tutta la giurisdizione italiana. Al momento le percentuali sono sfavorevoli ma non preoccupanti, piuttosto un evento che dovrebbe far riflettere. Le statistiche aggiornate al 12 Ottobre 2022, sulla distribuzione dei senatori in carica sono 209 uomini e 111 donne, in totale oggi risulta il 31% rispetto il 35% scorso.

Semplicemente equità

Questo lo dimostrano quei Paesi in cui, ciò che oggi chiamiamo vittorie, loro conoscono già da diversi anni, traendone già notevoli benefici. La domanda giusta da porre è: perchè solo ora? Incitare e favorire la presenza delle donne in parlamento è un dovere sociale, perchè no, morale. Se le grandi donne di ieri hanno scritto nero su bianco leggi a favore di equità e del rispetto della donna, le grandi donne di oggi hanno il dovere di attuarle senza alcuna eccezione.

 

 

 

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