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Crisi calcio, si ridisegnano i campionati dilettantistici. Il Costa d’Amalfi spera nel ripescaggio in Serie D Calcio Dilettanti Sport 

Crisi calcio, si ridisegnano i campionati dilettantistici. Il Costa d’Amalfi spera nel ripescaggio in Serie D

L’effetto Covid-19, come riporta il sito ilvescovado.it, sta stravolgendo il mondo producendo una crisi senza precedenti. A risentirne è anche il mondo del calcio che vede bloccati, da due mesi oramai, tutti i campionati. Quello di Serie C addirittura sospeso dichiarando quindi conclusa la stagione 2019/20 dei tre gironi nazionali. Monza, Vicenza e Reggina, prime dei rispettivi gironi, sono promosse in B. Si attende ora di conoscere il nome della quarta promossa.

È di pochi giorni fa l’allarme lanciato dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti (LND), Cosimo Sibilia, che ha paventato il rischio di una riduzione del 30% del numero di società calcistiche dilettantistiche italiane in seguito all’emergenza COVID-19.

Uno scenario ancora difficile da descrivere ma che avrebbe come conseguenza il passaggio dalle 12 mila realtà attuali a meno di 9 mila.

Ci si avvia verso una vera e propria rivoluzione, con il Campionato di Serie B che potrebbe essere suddiviso in due gironi da 20 squadre (il secondo di squadre provenienti dalla Serie C). In Terza Serie confermati i tre gironi (Nord, Centro e Sud) da 20 squadre con 40 già militanti in C e 20 provenienti dalla Serie D che a sua volta potrà essere suddivisa in 9 gironi da 18 squadre ciascuno.

In questo possibile scenario, tante le occasioni, specie per nobili decadute, di trovarsi a pochi passi dall’olimpo (la Serie A confermata a 20 squadre). E’ il caso di Bari e Palermo e delle provinciali con importanti bacini di pubblico e tradizione come Catania, Messina, Taranto, Foggia, Avellino, Novara, Como, Padova, Piacenza, Modena, Cesena, Triestina, Ancona, ecc., molte delle quali hanno conosciuto l’incubo del fallimento.

Ma anche nei campionati minori c’è chi potrà sfruttare la possibilità del salto di categoria per meriti. È il caso del Costa d’Amalfi, che all’interruzione del campionato di Eccellenza ha blindato il terzo posto. Una squadra in salute, quella allenata da mister Ferullo che ha sfiorato la conquista della Coppa Italia di categoria persa amaramnete in finale contro l’Afragolese.

Il club del presidente Salvatore De Riso può contare su un assetto societario solido e competente e su un settore giovanile di primissimo livello che si è distinto in tutte le categorie negli ultimi anni anche lontano dal territorio regionale.

Insomma, nel momento in cui dovesse profilarsi la possibilità, la società costiera potrebbe anche, immaginando uno sforzo economico importante, pensare al grande salto, a un passo dal professionismo.

I costi per sostenere un Campionato Nazionale Dilettanti sono elevati, certo, quasi a raddoppiare quelli dell’Eccellenza. A partire dall’iscrizione, agli ingaggi die calciatori, alle spese di trasferta, considerate le maggiori distanze da percorrere (ci sarebbe il rischio di finire nel girone delle siciliane o delle sarde).

E poi la questione stadio: dimenticare il “San Martino” di Maiori perchè non adeguato per ospitare la Serie D.

Le gare casalinghe dovrebbero per forza disputarsi a Tramonti sempre che il “Franco Amato” venga adeguato alle prescrizioni della Lega così come programmato dall’amministrazione comunale.

Il rettangolo di gioco sarebbe regolare: bisognerà soltanto garantire il settore ospiti in sicurezza, vie di fuga e altri accessori.

Ma si sa, sognare non costa nulla e mai come stavolta è lecito.

 

Fonte foto: Il Vescovado

mm

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