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Covid, le regioni in Italia a rischio zona gialla Attualità Primo piano 

Covid, le regioni in Italia a rischio zona gialla

La variante Omicron continua a correre. Da lunedi sono 15 i territori italiani in zona gialla. Ma dalla prossima settimana potrebbero diventare arancioni, a causa dell’aumento della pressione sugli ospedali: il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, la Val d’Aosta, il Lazio e la Calabria. Ancora in zona bianca resatno invece Sardegna, Basilicata, Umbria, Puglia, Molise e Campania.

A livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti sale di 2 punti raggiungendo il 26% e, in 24 ore, il tasso cresce in 5 Regioni. Lo rende noto Agenas con i dati del 10 gennaio. Il tasso di occupazione continua a salire in Valle d’Aosta, dove arriva al 46% e con +3% la Liguria raggiunge il 39%. È stabile al 17%, in Italia la percentuale dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid (era l’11% il 24 dicembre) ma a livello giornaliero cresce in 6 Regioni: Friuli Venezia Giulia (23%), Marche (22%), PA Trento (30%), Puglia (9%), Sardegna (13%), Sicilia (17%).

Sono diverse le Regioni che rischiano di entrare in zona arancione dal prossimo lunedì 17 gennaio. Guardando ai dati rilasciati da Agenas, aggiornati al 10 gennaio, sembra difficile che il Piemonte possa rimanere in fascia gialla: qui, le terapie intensive sono occupate al 22%, i reparti ordinari al 32%. L’incidenza, considerando solamente i dati relativi alla giornata del 10 gennaio, è già arrivata a 200,49 casi. La scorsa settimana toccava i 2.156,47. La Liguria tocca il limite considerato critico per le terapie intensive, al 20%, mentre ha già ampiamente superato quello fissato per le aree mediche, al 39%. L’incidenza nel primo giorno della settimana era di 145,14 casi, la settimana scorsa è arrivata a 927,30. In Calabria, dove i reparti ordinari sono occupati al 36%, le terapie intensive sono al 18%, molto vicine al limite. L’incidenza di lunedì 10 gennaio era di 86,85 casi, ma nei sette giorni precedenti la soglia d’allarme era già stata superata, con 726,38 casi ogni 100mila abitanti. Anche in Valle d’Aosta le terapie intensive toccano il 18% di occupazione. Più critici i dati relativi agli altri parametri: i reparti ordinari sono già arrivati al 46% di saturazione e l’incidenza in un giorno ha toccato i 362,64 casi ogni 100mila abitanti (dal 3 al 9 gennaio era arrivata a 2782,68 contagi). Il Lazio ha già sforato la soglia prevista per il passaggio in zona arancione per quanto riguarda le terapie intensive, al 21%, mentre i reparti ordinari si fermano al 24%. L’incidenza nel primo giorno di questa settimana era di 167,74 casi, quella della settimana scorsa di 1.484,94

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