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“COVID: CI POSSIAMO FIDARE DELLA PFIZER?” IL CODACONS RICORDA TUTTI GLI SCANDALI CHE HANNO COINVOLTO LA MULTINAZIONALE DEL FARMACO Attualità Italia e Mondo 

“COVID: CI POSSIAMO FIDARE DELLA PFIZER?” IL CODACONS RICORDA TUTTI GLI SCANDALI CHE HANNO COINVOLTO LA MULTINAZIONALE DEL FARMACO

Mentre su Pfizer si abbattono le azioni legali del Governo e del Codacons per i gravi ritardi nella fornitura di vaccini all’Italia, l’associazione  Codacons ricorda i tanti scandali che hanno coinvolto negli anni la multinazionale, e che minano la fiducia che i cittadini ripongono verso la nota azienda del farmaco.
“Numerose le sanzioni che la Pfizer è stata costretta a pagare per pratiche scorrette e condotte illecite: nel 2013 l’azienda avrebbe patteggiato 55 milioni di dollari di risarcimento per le pratiche di marketing off-label legate al prodotto “Protonix” per sospette lesioni renali; 10mila le cause contro Pfizer aperte per il farmaco Prempro contro il cancro al seno, 3mila per lo Chantix.
Pfizer avrebbe poi pagato nel 2009 ben 2,3 miliardi di dollari in seguito alle responsabilità civili e penali derivanti dalla promozione illegale di quattro farmaci: Bextra, un farmaco antinfiammatorio; il Geodon, un farmaco antipsicotico; il Zyvox, un antibiotico; e Lyrica, un farmaco antiepilettico.
Tristemente nota l’accusa di aver sperimentato su bambini nigeriani un nuovo antibiotico, il Trovan, che portò alla morte di alcuni bimbi e a gravi patologie per altri.
L’azienda è poi finita nell’occhio del ciclone per tutta una serie di altri scandali: il rifiuto di rendere generici i propri farmaci contro l’Aids nei paesi più colpiti dalla malattia; la promozione sul mercato di un antidolorifico vietato dalla Food and Drug Administration Usa; l’offerta di denaro e regalie a migliaia di medici ed esperti per la prescrizione di farmaci anche recanti gravi effetti collaterali; evasione fiscale; violazione di brevetti.
Ovviamente la presente nota ha solo un valore di adempimento al diritto/dovere di informazione essendo basata solo su notizie pubbliche reperite sul web”.

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