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Coronavirus, Laganà: «Attacchi ingiusti all’ufficiale giudiziario risultato positivo» Attualità Cronaca 

Coronavirus, Laganà: «Attacchi ingiusti all’ufficiale giudiziario risultato positivo»

Sono stati sottoposti tutti a tampone i circa 60 dipendenti dell’UNEP di Salerno in cui è risultato positivo al Coronavirus un ufficiale giudiziario. I locali sono stati sanificati e riaperti e tutti si sono sottoposti ai test. Intanto si replica alle polemiche contro l’ufficiale giudiziario.

A tal propositi scrive Antonino Laganà una vita trascorsa nella macchina amministrativa della Giustizia:  «Ignoravo esistesse un Comitato Civico salernitano per la lotta al Covid 19 e la notizia che questo fantomatico comitato abbia richiesto alla Presidente della Corte d’Appello la rimozione del Collega responsabile dell’UNEP per non aver adottato le misure di sicurezza mi ha lasciato di stucco – scrive Laganà -. Sarebbe buona norma, quando si parla o si scrive, aver contezza dell’argomento trattato e il denunciante dimostra di ignorare del tutto la materia de quo. Il Datore di lavoro responsabile per la sicurezza non è certo il Dirigente UNEP ma il Ministero della Giustizia e, se vi fossero colpe per un contagio verificatosi in vacanza , il colpevole andrebbe individuato in quest’ultimo che , in un palazzetto che potrebbe ospitare una trentina di persone, ve ne costringe più del doppio. Cosa grave di per sè ma ancor più grave in un periodo di emergenza. Il Personale dell’UNEP, certamente il più a rischio del Ministero della Giustizia per i quotidiani contatti con Utenti all’interno dello stabile e con i destinatari di notifiche e pignoramenti a casa loro, opera dal 2013 stipato come polli in batteria.

E, in questo momento emergenziale, fa di tutto per assicurare il servizio giustizia pur operando all’interno in spazi angusti, a differenza dei colleghi della Cancelleria della Corte cui sono stati assicurati alla fine di giugno stanze singole o dieci metri quadrati a testa.

Vorrei dirle, signor Direttore, di venirci a trovare e di verificare de visu la veridicità delle mie affermazioni, diversamente da quanto ha fatto gettando un’ombra su una persona per bene che fa, in mezzo a tante difficoltà, il suo lavoro e che non è neppur lontanamente il responsabile della salute e della sicurezza del personale».

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