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Confindustria Moda: ricavi 2018 a 95,7 mld (+0,9%), export +2,6% Economia Lifestyle 

Confindustria Moda: ricavi 2018 a 95,7 mld (+0,9%), export +2,6%

Nel 2018 il fatturato delle aziende rappresentate da Confindustria Moda – la federazione confindustriale che raggruppa le aziende del settore tessile, moda e accessorio – ha raggiunto i 95,7 miliardi, in progresso dello 0,9% rispetto al 2017. Dopo la crescita sostenuta del 2017, l’export del settore ha raggiunto i 63,4 miliardi, in aumento del 2,6. In crescita anche l’import, a quota 35,1 miliardi (+3,1% rispetto al 2017). Prosegue anche il miglioramento del saldo della bilancia commerciale, in positivo per 28,3 miliardi (+2,1%).

“I dati preconsuntivi del 2018 mostrano un settore ancora in crescita, ma in rallentamento percentuale – ha dichiarato Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda – Restiamo uno dei settori più importanti per la bilancia commerciale italiana e uno dei fiori all’occhiello della capacità di coniugare industria e artigianalità nel mondo. E’ merito di una filiera integrata, a monte e a valle, che rappresenta un unicuum a livello globale. E’ questa un patrimonio industriale italiano, e ci auspichiamo che prosegua la collaborazione da parte di tutti per preservarla di fronte alle sfide competitive globali”.

Entrando nel dettaglio della ripartizione geografica dell’export nel corso dei primi dieci mesi del 2018, in ambito Ue – che registra globalmente una sostanziale stabilità (+0,4%) – si confermano ai primi posti, quali partner d’elezione per le aziende del settore, Francia (+2,4%), Germania (+0,9%), Regno Unito (+6,5%) e Spagna (-1,9%).

Più dinamici i flussi diretti fuori dai confini comunitari, cresciuti nell’insieme del +4,3%. Tra i mercati extra-Ue va segnalata la Svizzera, in aumento del +14,2%, divenuta per molte categorie di prodotti la principale piattaforma logistica per la successiva riesportazione in altri mercati. Le vendite verso gli Stati Uniti, terzo mercato per valore assoluto dell’export settoriale, rappresentano l’8,6% del totale e mostrano una crescita dell’1,3%. Con riferimento al Far East, Hong Kong è in flessione del 3,5%; di contro, le esportazioni dirette in Cina si mantengono vivaci, archiviando una dinamica del +13,6%. In crescita anche la Corea del Sud (+11,3%) e il Giappone. Per quanto riguarda la Russia, al recupero messo a segno nel corso del 2017 (+12,4%), è seguito, nei primi 10 mesi dell’anno, una flessione pari al -3,2%. La Cina si conferma il main supplier delle imprese italiane (19,6% del totale), pur se nel periodo in esame questo paese presenta un decremento dei flussi di import (-2,3%). (fonte: askanews.it)

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