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COMPAGNIE ASSICURATIVE COSTANTEMENTE SOTTO ASSALTO! L'Avvocato risponde 

COMPAGNIE ASSICURATIVE COSTANTEMENTE SOTTO ASSALTO!

Approfondiamo i risvolti giuridici e sociali di una problematica, da sempre oggetto di reato, che vede spesso vittime le compagnie assicurative. Ciò facciamo con l’aiuto dell’avvocato Simone Labonia, alla luce di una recente inchiesta, segnalata dalla nostra cronaca.

La “frode assicurativa” è un fenomeno che da anni affligge il sistema economico italiano, generando un incremento dei costi per le compagnie assicurative e, di riflesso, un aumento dei premi a carico degli assicurati, soprattutto in alcune aree geografiche del Paese. Questa pratica illecita si concretizza attraverso comportamenti fraudolenti volti a ottenere risarcimenti non dovuti.

L’articolo 642 del Codice Penale disciplina la frode assicurativa, punendo chiunque, al fine di conseguire un indebito profitto, simuli un sinistro o ne alteri le circostanze. La pena prevista è la reclusione da sei mesi a quattro anni. L’aggravante scatta qualora il fatto sia commesso nell’ambito di un’associazione per delinquere, con pene più severe.

Oltre al reato di frode assicurativa, si rileva spesso il coinvolgimento della “falsità ideologica e materiale“, regolata dagli articoli 476 e seguenti del Codice Penale. La falsità ideologica si verifica quando un pubblico ufficiale attesta falsamente, in un atto pubblico, fatti o circostanze non veritieri. La falsità materiale, invece, consiste nella contraffazione o alterazione di un documento autentico. Questi reati vengono frequentemente commessi per creare documentazione necessaria a giustificare il risarcimento richiesto: come certificati medici alterati, perizie truccate o falsi verbali di incidente stradale.
La Corte di Cassazione ha svolto un ruolo cruciale nel contrasto a tali fenomeni, interpretando rigorosamente le norme per garantire che le condotte fraudolente non restino impunite, chiarendo che il reato di “frode assicurativa” si configura anche in presenza di simulazioni parziali del sinistro, e che il dolo specifico del reato richiede l’intenzione di ottenere un profitto ingiusto, non necessariamente la consumazione del danno economico per la compagnia assicurativa.

Le frodi assicurative contribuiscono ad aumentare il cosiddetto “premio medio“, penalizzando gli assicurati onesti e accentuando le disparità territoriali. In alcune regioni d’Italia, i costi delle polizze “RC Auto” sono significativamente superiori rispetto alla media nazionale, proprio a causa dell’alta incidenza di sinistri falsi o gonfiati.

Oltre all’applicazione rigorosa della normativa penale, è essenziale investire in strumenti tecnologici per individuare anomalie nei sinistri e promuovere campagne di sensibilizzazione sui danni economici e sociali causati da tali fattispecie di reati. Solo così sarà possibile ripristinare fiducia e trasparenza nel settore.

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