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Nuovo codice antimafia è legge: più regole e trasparenza Italia e Mondo 

Nuovo codice antimafia è legge: più regole e trasparenza

Il nuovo Codice antimafia è legge. Con 259 voti a favore la Camera ha approvato la riforma che punta a velocizzare le misure di prevenzione patrimoniale; rende più trasparente la scelta degli amministratori giudiziari; ridisegna l’Agenzia per i beni sequestrati; include corrotti, stalker e terroristi tra i possibili destinatari dei provvedimenti.

Ma è l’equiparazione mafioso-corrotto che probabilmente subirà delle modifiche visto che è passato un ordine del giorno che impegna il governo a rivedere la norma. Soddisfatta, dopo il via libera alla riforma, la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi: “E’ un regalo al Paese”. Per il ministro della Giustizia, Andrea Orlando è una “svolta”, ci saranno “più strumenti contro la mafia e più trasparenza”.

Forza Italia, con Renato Brunetta, grida invece all'”abominio” perché “si porta tutto sul piano penale”. Critiche arrivano anche dal M5s. Secondo i pentastellati “il testo uscito dalle modifiche apportate al Senato e che qui alla Camera ci è stato impedito di modificare, è un compromesso al ribasso”.

Sono quasi 20mila i beni confiscati alle mafie, tramite sequestro preventivo, a cui si aggiungono 2.876 aziende. Altri 20mila i beni confiscati (tra terreni, aziende e immobili) con procedimenti di natura penale. Immenso il valore: quasi 30 miliardi, ma oltre il 90% oggi fallisce.







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