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Cava de’ Tirreni, Senatore (Meridione Nazionale): “L’Amministrazione fantasma di Servalli e la decadenza di una città diventata dormitorio” Politica Provincia Provincia e Regione 

Cava de’ Tirreni, Senatore (Meridione Nazionale): “L’Amministrazione fantasma di Servalli e la decadenza di una città diventata dormitorio”

“Nei giorni scorsi sho avuto modo di leggere le notizia dell’uscita della nostra città di Cava de’ Tirreni dal Patto Territoriale Sviluppo Costa d’Amalfi. Comprendo la motivazione dell’assessore al bilancio Garofalo, ovvero che “è un carico economico che il nostro Comune non può sostenere, considerato soprattutto che ai costi non corrispondono altrettanti benefici, e dunque abbiamo deciso di revocare la partecipazione, così come fatto per la farmacia comunale” scrive l’avvocato Marco Senatore Coordinatore Provinciale di Meridione Nazionale.

“Dico ciò, a prescindere dagli eventi e dalle responsabilità politiche e gestionali che hanno portato alla liquidazione della società mista Sviluppo Costa d’Amalfi. Tant’è che mi viene spontaneo chiedere se il mancato funzionamento del Patto Territoriale e la sua consequenziale messa in liquidazione non sia l’ennesima sconfitta per il nostro territorio.

Ciò ancora di più lo è, in particolare, per la nostra comunità che, pezzo dopo pezzo, sta perdendo il suo ruolo di città di riferimento della provincia salernitana e più specificamente  nell’ambito del territorio Cava/Costiera Amalfitana.

Basti pensare a quanto sta succedendo nel locale Distretto Sanitario, alla paventata uscita del Consorzio Farmaceutico, alla Stazione Ferroviaria ormai poco più che un luogo dove si ferma qualche treno e non come sarebbe stato giusto e opportuno che fosse inserita in un circuito di metropolitana leggera, con tutti i vantaggi che avrebbe portato alla città e ai cittadini. E vogliamo parlare della Manifattura Tabacchi, che rischia la definitiva chiusura dopo una secolare e fortunata presenza nella nostra valle? E l’Ospedale ridotto ai minimi termini e con un futuro a dir poco incerto? E gli uffici giudiziari ormai del tutto persi se, come sembra, anche il Giudice di Pace verrà chiuso e trasferito a Nocera Inferiore? E lo stesso discorso vale per l’INPS, la cui presenza in città resta un lontano ricordo. E da ultimo la chiusura, seppur temporanea, dell’Ufficio postale di via Sorrentino nell’assenza e silenzio totale di questa Amministrazione-fantasma, del tutto indifferente e inerte rispetto al disagio dei propri cittadini…

Ecco, tutto questo è la riprova dell’inesorabile decadenza della nostra città, diventata un dormitorio e strategicamente secondaria se non addirittura irrilevante”. Per Senatore però  una domanda viene spontanea. “Quali le cause dell’impoverimento del nostro territorio? Certamente di una classe politica al governo della città sempre più miope, scadente e ininfluente. In particolare, come quella attuale, di Servalli & C., ritenuta fuori dalla città del tutto non credibile da un punto di vista politico e in quanto tale fuori dal gioco del potere provinciale e regionale di matrice deluchiana. Una classe di governo che galleggia sui debiti accumulati negli ultimi anni dal Comune di Cava de’ Tirreni e che ha portato, tra le tante negative conseguenze, tagli ai servizi erogati ai cittadini, aumenti esorbitanti delle tariffe e la vendita/svendita del patrimonio comunale, compreso l’antico palazzo del Municipio a via della Repubblica. In pratica, Servalli & C. si stanno distinguendo per la protervia politica e l’inettitudine a governare tanto da arrivare perfino alla vendita dei gioielli di famiglia. Le cause, purtroppo, sono note a tutti e riconducibili allo stratosferico debito pubblico di oltre 70 milioni di euro che hanno costretto il sindaco Servalli e la sua amministrazione ad approvare un piano di riequilibrio che per i prossimi venti anni costringerà i cavesi a sacrifici da lacrime e sangue. Nella speranza, però, che questo piano di riequilibrio non si riveli, come molti temono, del tutto farlocco. Incapace, cioè, di reggere alla realtà contabile del nostro Comune da una parte e dall’altra alla verifica e vigilanza operata dalla Corte dei Conti e dagli organismi Ministeriali. Di questo sfascio la responsabilità politica e gestionale è esclusivamente del sindaco Servalli che, tra l’altro, si è circondato di un personale politico scadente e inadeguato, per nulla all’altezza del ruolo per il quale è stato chiamato a svolgere. Servalli ha sistematicamente e con dolo politico compiuto le sue scelte non certo tenendo conto della “Meritocrazia” e della “Competenza”, bensì rispondendo ad altre logiche, quelle del clientelismo al ribasso e del familismo politico. Da qui le scelte di incaricati nei vari Enti o Consorzi senza curricula, alcuna capacità amministrativa e esperienza specifica. Un Ente di promozione turistica noto per essere una sorte di Agenzia per lo sviluppo locale, responsabile per la gestione dei Patti Territoriali, e che avrebbe dovuto intercettare fondi comunitari per lo sviluppo dei Comuni Consorziati, doveva essere gestito da persone competenti scelte con criteri meritocratici, di esperienza e non seguendo logiche clientelari e/o amicali, facente parte di circoletti magici del Sindaco di turno. Continuando di questo passo, purtroppo, altri Enti o Consorzi ( ASI, AUSINO, METELLIA, CONSORZIO FARMACEUTICO…) saranno destinati al fallimento e alla messa in liquidazioni, con danni enormi ed ulteriori alla crescita economica del territorio e dei relativi riflessi negativi sui cittadini” conclude l’avvocato Senatore.

 

 

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