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Caro spiagge, a Palinuro aumenti del 18%: è tra le località d’Italia con prezzi piu alti Attualità Provincia Provincia e Regione 

Caro spiagge, a Palinuro aumenti del 18%: è tra le località d’Italia con prezzi piu alti

Rispetto all’anno scorso pagheremo in media il 10% in più per ombrellone e sdraio. Alassio la città più cara; Senigallia la low cost: sono i principali dati emersi dalla indagine di “Altroconsumo” sui prezzi in dieci località balneari. “Abbiamo chiesto agli italiani anche le loro preferenze in fatto di spiagge e che cosa ne pensano della riforma delle concessioni balneari, una liberalizzazione che va nella direzione indicata dall’Europa ma che non può più permettersi proroghe e scappatoie. Accomodarci sulla sdraio sotto l’ombrellone quest’anno ci costerà il 10% in più (*rincaro calcolato sulla settimana dal 31 luglio al 6 agosto, facendo una media delle file, nelle dieci città dell’indagine). Non poco, soprattutto se si tiene conto che l’anno scorso la nostra inchiesta aveva già riscontrato un aumento dei prezzi, nelle stesse località balneari, del 17% rispetto al 2089, l’ultimo anno con un’estate “normale”). Tradotto: prima del Covid il posto in spiaggia era aumentato del 17% in tre anni; post-emergenza il balzo è stato del 10% in 12 mesi. Quest’anno dunque aspettiamoci molti rincari: a Palinuro, per esempio, pagheremo il 18% in più: l’anno scorso la spesa media era di 143 euro, contro i 169 di quest’anno. Seguono Rimini, Alassio e Alghero, rispettivamente con 14%, 13% e 12%. Nelle altre località l’aumento dei prezzi degli stabilimenti si aggirerà tra il 5% di Lignano e il 7% di Taormina e Giardini Naxos. Una bella botta per le tasche degli italiani, che si sa possono rinunciare a tante cose, ma non alle vacanze.

Mare ad agosto: il costo della spiaggia in 10 località
Quanto si spende per una settimana di ombrellone e lettino? Per la nostra inchiesta abbiamo visitato 227 stabilimenti distribuiti in 10 località balneari italiane: Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Alassio, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos, Anzio. Per godere di mare e sole in prima fila ad Alassio, in agosto (per la settimana dal 31 luglio al 6 agosto) si devono spendere 380 euro (281 dalla 4 fila in poi). Dall’altra parte della costa, sull’Adriatico a Rimini, si paga invece meno della metà – 146 euro – per la prima fila (e 108 euro dalla 4 in poi).

Se si fa una media la prima fila nella prima settimana di agosto costa 212 euro: una bella cifra, che si riduce nelle successive file a 194, 181 e 173 euro. La città ligure (Alassio) si rivela davvero la più cara: qui, facendo una media delle prime quattro file, si spendono 323 euro. Un bel salasso a cui è difficile scampare. La spiaggia libera qui, come in tante altre località balneari, è solo un’alternativa astratta e andrebbe moltiplicata.

Dopo Alassio, nella nostra classifica, seguono Gallipoli (282 euro), Alghero (194 euro), Viareggio (184 euro) Taormina e Giardini Naxos (180) e Palinuro (169), Anzio (159), Lignano (142,) Rimini (131). La località più economica? Contro il caro-ombrellone si schiera Senigallia, la meno cara tra quelle della nostra indagine: qui si spendono in media 129 euro (sempre in media fra le file e per la settimana dal 31 luglio al 6 agosto).

Preferiamo la spiaggia libera o lo stabilimento? La parola agli italiani
Che tipo di spiaggia sceglie abitualmente chi trascorre vacanze in località balneari italiane? Secondo una nostra indagine (svolta a maggio su un campione di 803 italiani di 25-79 distribuiti su tutto il territorio nazionale) il 28% degli intervistati sceglie lo stabilimento balneare, l’11% la spiaggia libera attrezzata a pagamento, il 16% la spiaggia libera e gratuita con servizi (come bar, docce, wc…) e il 19% la spiaggia libera e gratuita senza servizi. Chi sceglie lo stabilimento balneare o spiagge libere attrezzate a pagamento lo fa in primis per l’equipaggiamento offerto (motivo indicato dal 74%). Ma tra le principali motivazioni c’è anche la sicurezza di avere il proprio posto (44%), i servizi di ristorazione della struttura (44%) e la possibilità di usare la doccia (43%”.

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