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Boom cybercrimini in 2018, più colpita la sanità Lifestyle 

Boom cybercrimini in 2018, più colpita la sanità

Cybercriminali sempre più attivi e organizzati che colpiscono target multipli cercando di massimizzare i profitti e che prendono di mira soprattutto enti governativi e il settore sanitario, molto appetibile per via dei dati sensibili che custodisce. A tracciare il quadro è il Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, nel corso della tappa romana del Security Summit.

Nel 2018, in base al rapporto annuale del Clusit gli attacchi informatici gravi sono aumentati del 38% su base annua raggiungendo la cifra di 1.552, pari a 129 attacchi al mese contro i 94 del 2017. La stragrande maggioranza (1.232 attacchi) è rappresentata dal cybercrime, che “si evolve”. A realizzare gli attacchi sono “gruppi che operano con logiche indistinguibili dalla criminalità organizzata” anche nel riciclaggio dei proventi illeciti, ha spiegato l’esperto di crimini informatici del Clusit Andrea Zapparoli Manzoni. In calo l’hacktivism (hacker attivisti come Anonymous), passato dai 236 attacchi gravi del 2014 a 61 nel 2018.

Guardando ai target dei cyberattacchi, 1 su 10 è indirizzato al settore sanitario, in cui gli attacchi sono raddoppiati tra il 2017 e il 2018. Il 16% prende di mira gli enti governativi, mentre il 20%, uno su cinque, ha target multipli. Ciò significa, ha sottolineato Zapparoli Manzoni, non solo che tutti ormai sono diventati bersagli, ma anche che gli hacker sono sempre più aggressivi e attaccano su scala sempre maggiore, in una logica “industriale” che prescinde da vincoli territoriali e dalla tipologia dei bersagli, puntando solo a massimizzare le entrate economiche.

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