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BONUS EDILIZI: 390 MILIONI DI EURO DI CREDITO INCAGLIATI. A RISCHIO CHIUSURA 200 AZIENDE. ANCE AIES, CNA E I SINDACATI SCRIVONO AL PREFETTO Attualità Economia 

BONUS EDILIZI: 390 MILIONI DI EURO DI CREDITO INCAGLIATI. A RISCHIO CHIUSURA 200 AZIENDE. ANCE AIES, CNA E I SINDACATI SCRIVONO AL PREFETTO

 “Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta creando una vera e propria crisi sistemica – osserva il presidente ANCE Aies, Vincenzo Russo – e l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia. La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, una misura resa possibile – sottolinea Russo – dal recente Manuale Eurostat del 1° febbraio 2023 che ha fatto definitivamente cadere l’alibi dell’impatto sui conti dello Stato. Secondo Eurostat, infatti, il pregresso è già interamente conteggiato nel deficit italiano. Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel DL, non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi”.

 

Al Prefetto Francesco Russo, da sempre particolarmente attento alle dinamiche economiche del territorio, si chiederà una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto Legge nella sua attuale articolazione e le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati, proponendo anche di risolvere il problema a livello locale, tramite un ‘azione congiunta e condivisa tra Sistema bancario, Confindustria, Ance/CNA. In altri termini la Banca cederebbe i crediti ad un’impresa di Confindustria (crediti certi e certificati) e con il ricavato si acquisterebbero crediti da un’impresa Ance.

 

Al fianco di ANCE Aies si schiera anche la CNA. “Anche con il nostro livello nazionale abbiamo chiesto al MEF e all’amministrazione finanziaria di circoscrivere lo stock dei crediti nei cassetti fiscali delle imprese sulla base della loro anzianità e ammontare – sottolinea Lucio Ronca, presidente provinciale della CNA – ritenendo che quelli da più tempo giacenti e di minore dimensione rappresentino una frazione del volume complessivo di difficile acquisizione quindi è necessario un acquirente pubblico. Come CNA Salerno – conclude – siamo pronti a fare la nostra parte per affiancare le piccole imprese nel recupero di questi crediti mq serve una strategia nazionale”. Ad osservare con legittima attenzione le iniziative delle associazioni datoriali anche i segretari delle Organizzazione Sindacali (Feneal Uil, Fillea Cgil, Filca Cisl) che a più riprese hanno segnalato le prime chiusure di cantieri operanti sul Sismabonus con conseguenti licenziamenti della manodopera. “In un momento che sembrava favorevole alla ripresa del comparto, registriamo i primi blocchi. Invitiamo – concludono – il Prefetto ad adoperarsi al fine di trovare una soluzione al problema tenuto conto che i sistemi bancari hanno ancora delle disponibilità sui crediti fiscali”.

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