Bloomsday 2024, a Salerno l’appuntamento annuale con l’Ulisse di James Joyce
Nella sala giunta del Palazzo di Città di Salerno, si è svolta, nella mattinata di ieri 4 giugno, la conferenza stampa per le manifestazioni del Bloomsday, che quest’anno, a Salerno, hanno raggiunto il traguardo dei dieci anni. Non a caso, infatti, la manifestazione è stata titolata “T.E.N. The Extraordinary Novel”, dove quel ten sta anche ad indicare gli anni compiuti dagli appuntamenti annuali organizzati dall’Associazione Culturale James Joyce di Salerno.
Nel suo intervento il Presidente dell’Associazione, Bruna Autuori, ha sottolineato: «Rendere fruibile il capolavoro Joyciano, è una delle mission del Bloomsday nel mondo, come a voler ostinatamente attirare l’attenzione di un pubblico che, a ragione, ma anche per effetto di un luogo comune, ha imparato a stare a debita distanza da un certo tipo di letteratura, fino a rendere mito ciò che invece sarebbe il risultato più ovvio di una visione olistica, e non meccanicistica, di uno scrittore che seppe, a suo modo, stravolgere le regole del buon scrivere».
Una mission che, per questa manifestazione 2024, è stata sposata in pieno dalla Fondazione Carisal la quale, come ha sottolineato il suo Presidente, Domenico Credendino, «ci è sembrata un’occasione irrinunciabile per confermare il sostegno della Fondazione Carisal agli eventi letterari che accrescono la qualificata offerta culturale in città. Stimolare la conoscenza e la partecipazione di un pubblico giovane con il Bloomschool promosso dalla Fondazione Carisal attraverso il ciclo di incontri con gli studenti nelle scuole, condotto dall’Associazione James Joyce, ha favorito una modalità di apprendimento e di conoscenza dell’Ulisse da parte di oltre 100 studenti partecipanti. Per cui con grande interesse la Fondazione Carisal ha collaborato alla realizzazione delle iniziative per questa giornata».
E tra le iniziative in programma vi è la mostra di diciotto artisti salernitani che hanno realizzato un’opera a testa, ciascuna dedicata ad uno dei diciotto capitoli dell’Ulysses.
«Non è stato facile realizzare questa mostra – ha sottolineato il curatore, Vito Pinto – perché gli artisti si sono dovuti confrontare con un mondo, quello irlandese, che è ben distante, geograficamente e storicamente, dalla nostra cultura mediterranea. Tra l’altro maestri di grande spessore artistico della pittura, della ceramica, della fotografia sono stati affiancati dal fresco nonché sicuro talento di alcuni giovani in un interessante confronto generazionale. I risultati sono sorprendenti: una coralità di individualità artistiche unite per omaggiare un genio della letteratura mondiale».
La nota di chiusura alla conferenza stampa è stata affidata al Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, il quale ha sottolineato che con la mostra e le altre iniziative in programma «Salerno rende omaggio ad uno dei massimi protagonisti della letteratura del Novecento che del secolo breve ha saputo rappresentare le più profonde inquietudini ed incertezze» aggiungendo che «l’opera di Joyce, che a lungo visse in Italia, è fondamentale per tutti coloro che vogliono comprendere a pieno le dinamiche di un’epoca martoriata dal senso di eterna sospensione e non definito».