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Bando per un addetto alla comunicazione al Comune di Capaccio Paestum, la denuncia di Gigi Vicinanza (Filp Cisal Salerno): “Si tratta di una farsa, la magistratura indaghi” Attualità Provincia e Regione 

Bando per un addetto alla comunicazione al Comune di Capaccio Paestum, la denuncia di Gigi Vicinanza (Filp Cisal Salerno): “Si tratta di una farsa, la magistratura indaghi”

“Il bando part-time per il nuovo responsabile della comunicazione emesso dal Comune di Capaccio Paestum è una farsa. La magistratura indaghi su quello che è il peggior bando di sempre per assumere un amico o un’amica giornalista”. Così Gigi Vicinanza, segretario generale della Filp Cisal Salerno – il sindacato di categoria che tutela i liberi professionisti – commenta l’Avviso pubblico dell’Ente pestano di creare un ufficio ad hoc per la comunicazione. “Negli ambienti giornalistici non è un mistero il nome del vincitore del bando che scadrà domani, lunedì 23 novembre. Il sindaco Franco Alfieri, dopo Torchiara e Agropoli, sarà ricordato anche nella città dei Templi”. Per Vicinanza, infatti, sono tanti i dubbi sulla selezione attuata dal Comune. “In primis si tratta di uno spreco di soldi pubblici, perché bastava nominare un portavoce come consente la legge e come accade già in molti Comuni del Salernitano – l’esempio lampante è Nocera Superiore – per evitare di conferire un incarico di staff, categoria D. D’altronde si tratta di un incarico fiduciario, o meglio ancora intuitu personae come emerge nel bando. Quindi se si tratta di un fedelissimo o fedelissima del sindaco perché spendere soldi inutilmente per un contratto di categoria D? Tutto, lo ribadisco, per un incarico a tempo e non per una figura su cui il Comune potrà investire nel lungo periodo”. Vicinanza pone dubbi anche sui “paletti” che l’Ente ha posto sulla selezione. “Franco Alfieri è noto a tutti che non potrà dare lezioni di legalità e per questo basta ricordarsi l’escamotage della decadenza di quando era sindaco ad Agropoli. Nonostante ciò, però, il primo cittadino di Capaccio Paestum vuole al suo fianco un giornalista o una giornalista “immacolata”. Non può partecipare chi ha procedimenti penali in corso o subito condanne. Insomma, un giornalista del programma Rai “Report” o in prima linea nella guerra alla camorra non potrà mai partecipare, ammesso che possa essere l’ambizione fare il responsabile della comunicazione di un’amministrazione comunale guidata da Alfieri. Dunque, se finanche la Rai per l’ultimo concorso nazionale aveva cambiato in corso d’opera il suo bando per permettere di partecipare anche ai giornalisti vittime di querele temerarie, Franco Alfieri è ligio al dovere: vuole un giornalista con il certificato penale del casellario giudiziale intatto. Per ricordare Giancarlo Siani, non vuole i “giornalisti giornalisti”. Non è perché forse è un modo per privilegiare qualcuno o qualcuna ed escludere altri cronisti? Ultimo aspetto, riguarda l’iscrizione all’albo: il Comune vuole che sia in modo specifico un professionista. Su questo si può obiettare o meno, ma magari bisognerebbe poi capire perché il Comune di Capaccio Paestum paga migliaia di euro ad aziende editoriali guidate da giornalisti pubblicisti per promuovere le attività istituzionali dell’Ente”. Per Vicinanza, dunque, si tratterebbe di un bando il cui vincitore è stato deciso in partenza. “Chi ha vinto sta già festeggiando”, ha detto. “Resta l’amarezza che questa gente si diverta a professare legalità, ma in realtà dimostra tutt’altro. Alfieri ha deciso chi assumere e prende in giro tanti giornalisti che ogni giorno devono sbarcare il lunario. Li prende in giro sprecando i soldi della collettività. Chiedo alla magistratura di intervenire acquisendo gli atti della selezione. Forse qualcosa sarà più chiaro. Dispiace che l’Ordine dei giornalisti della Campania e il Sindacato unico dei giornalisti campani, sempre solerti in questi casi, non siano intervenuti sull’argomento. Bello dire che la Cisal effettua accordi di comodo con gli Enti, ma poi sulle problematiche noi interveniamo sempre perché non abbiamo amici da tutelare o caffè obbligati a prendere. D’altronde, come diceva Socrate esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza”.

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