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Aumentano in Italia i boschi gestiti in modo sostenibile Lifestyle 

Aumentano in Italia i boschi gestiti in modo sostenibile

Aumentano gli ettari di boschi e foreste gestiti in maniera sostenibile in Italia: il 2018 si è chiuso con una superficie certificata di 819.017 ettari, oltre 73.000 in più rispetto al 2017 quando erano 745.559 segnando una crescita del 9,8%. Lo rende noto il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale Pefc Italia, l’ente che norma la certificazione di gestione del patrimonio forestale (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) sottolineando che questi numeri acquisiscono un significato ancora più importante dopo l’abbattimento di 8,7 milioni di metri cubi di alberi in seguito alla tempesta Vaia. Pefc Italia è al lavoro con la Filiera Solidale per sostenere le aree colpite dal maltempo.

La superficie certificata più estesa si trova nel Trentino-Alto Adige con il 68% del totale italiano. Aumentano anche le aziende certificate (+4%): il primato è del Veneto.

Sono certificati Pefc i boschi alpini Latemar e Val d’Ega, Paneveggio e la val di Fiemme, la val Visdende e il Cadore, i boschi di Tarvisio, dell’Alta val di Susa oltre a quelli dell’Amiata e delle Colline Metallifere in Toscana. Il 2018 ha registrato due primati regionali con la prima certificazione in assoluto dei boschi nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno e in Campania, in provincia di Salerno.

“Quello che si è chiuso è stato un anno importante, con l’arrivo di nuove regioni ‘certificate’ e con il recupero di realtà storiche come il Veneto, dove tornano ad essere certificati oltre 60.000 ettari di foreste grazie alla ricertificazione del gruppo Pefc Veneto”, sottolinea Antonio Brunori, segretario generale Pefc Italia.

In aumento anche le aziende che hanno scelto di certificare il proprio impegno nella sostenibilità e nel rispetto del patrimonio forestale, ottenendo la certificazione di Catena di Custodia. Nel 2018 sono aumentate del 4% raggiungendo quota 1.040, con 87 nuove realtà, in Veneto (11), Piemonte (10) ed Emilia Romagna (7).

Il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più attenta al proprio patrimonio boschivo: l’alto atesina Bauernbund – Unione Agricoltori gestisce 300.295 ettari certificati (il 36,6% del totale Pefc italiano) mentre la provincia di Trento, che comprende l’area gestita dal Consorzio dei Comuni Trentini – AR Trentino e dalla Magnifica Comunità di Fiemme, cura un’area di 261.428,81 (31,9% del totale Pefc italiano). Al secondo posto c’è il Friuli Venezia Giulia con 80.274 ettari certificati, il 9,8% del totale certificato PEFC in Italia. Seguono le foreste del Piemonte, della Lombardia, della Toscana, Basilicata e di altre cinque regioni.

Il 2018 ha registrato due primati regionali con la prima certificazione in assoluto dei boschi nelle Marche, ottenuta dalla Comunanza Agraria di Montacuto in provincia di Ascoli Piceno rilasciata dall’Organismo di Certificazione Csqa, e in Campania, in provincia di Salerno ad opera di Forestal Sud società agricola sas di Pasini Mirella & c. nel Gruppo Gfs ‘Legno Locale e Spettabile Reggenza dei Sette Comuni’. Il Veneto si conferma come la regione con il maggior numero di aziende certificate per la Catena di Custodia (248), seguita dal Trentino-Alto Adige con 185 e dalla Lombardia con 175. “La crescita continua della certificazione forestale in Italia dimostra che nel nostro Paese esiste e si espande di anno in anno un’economia positiva che lavora in sinergia e rispetto con il territorio”, dichiara Maria Cristina d’Orlando, presidente Pefc Italia.

“Una presenza che diventa ancora più importante dopo fatti drammatici come quello della tempesta Vaia che il 29 ottobre 2018 ha colpito le foreste alpine del Nord-Est, abbattendo 8,7 milioni di metri cubi di alberi (su una superficie di 41.000 ettari di boschi) e mettendo letteralmente in ginocchio le foreste di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Grazie però alla volontà e all’impegno di tante aziende virtuose, riunite nella Filiera Solidale Pefc, stiamo piantando i primi semi per la rinascita di queste aree”.

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