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Ambiente, fondi per bonifiche a 50 aree inquinate in Campania Attualità Italia e Mondo 

Ambiente, fondi per bonifiche a 50 aree inquinate in Campania

Arrivano i fondi per le bonifiche anche in Campania. Sono oltre 50 i siti su tutto il territorio regionale, dislocati maggiormente tra le province di Napoli, Salerno e Caserta, che saranno oggetto di interventi di riqualificazione. Oltre 1 milione e mezzo di superficie che verrà sanificato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.  Un risultato raggiunto grazie al prezioso lavoro della sottosegretaria alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana che ha seguito con attenzione l’iter del decreto e l’assegnazione di questi fondi per i diversi territori, portando a compimento una azione iniziata dal ministro Sergio Costa con il suo decreto del 29 dicembre del 2020 che aveva stanziato i primi 106 milioni di euro. Ora il Ministero della Transizione Ecologica stanzierà altri 500 milioni di euro del PNRR,  per un finanziamento totale di 606 milioni di euro per la bonifica di questo tipo di luoghi inquinati.

«La tutela ambientale è uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le bonifiche dei nostri territori, rappresentano il cuore della Transizione Ecologica andando a sanare anni di incuria spesso sfociati in attività illecite. Misure – spiega la deputata in commissione Ambiente Carmen Di Lauro –  come questa, che creano tra l’altro occupazione,  ne accelerano  quegli obiettivi di sostenibilità ambientale come da sempre sostenuto dal Movimento 5 Stelle. Si tratta di un’occasione unica per la nostra regione, un’opportunità di rilancio anche di intere porzioni di territorio in preda all’abbandono e al degrado che, fino a ieri, sembrava non avere alcun futuro».

Complessivamente, su scala nazionale, sono circa 270 i siti orfani. Si tratta di quei siti ex industriali contaminati la cui responsabilità dell’inquinamento ormai non è più attribuibile a nessuno per fatti come discariche abusive, interramenti illeciti, utilizzo di compost non a norma su terreni agricoli anziché in impianti idonei al suo smaltimento. In questi luoghi, in precedenza non era mai stata avviata nessuna procedura di bonifica con relativo stanziamento di fondi.

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