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Alternativa Salerno: nell’Agro nocerino più casi di tumore rispetto al resto della provincia Attualità Provincia Provincia e Regione 

Alternativa Salerno: nell’Agro nocerino più casi di tumore rispetto al resto della provincia

Nell’Agro nocerino più casi di tumore rispetto al resto della provincia. Il registro tumori in stallo. I pazienti chiedono risposte – dichiara il Coordinatore Provinciale di Alternativa, Sonia Angrisani – A Nocera Inferiore e nei Comuni che del distretto sanitario 60 – ovvero Nocera Superiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio – ci si ammala di più di tumore rispetto agli altri territori della provincia di Salerno, l’impatto ambientale rappresenta uno dei fattori di rischio – spiega Sonia Angrisani – La mortalità è alta, per i maschi c’è stato un aumento del 18% per le donne superiore al 12%. Nel periodo 2003-2012, sono deceduti per malattie oncologiche 638 uomini mentre le donne sono state 442, la percentuale è di 59% e 41%. Colta dunque la necessità di istituire questo importante strumento – continua Angrisani- un altro aspetto non meno importante è il sostegno da parte dell’ASL e dei servizi sociali – Il tumore ha un impatto devastante non solo sul paziente, ma anche sul rapporto di coppia (per il partner di un membro malato), sui figli (quando un genitore è malato), sulla famiglia (nei casi di neoplasia infantile o quando un membro della famiglia si ammala). La psicologia oncologica si occupa principalmente dei malati oncologici e dei loro familiari, per i quali è fondamentale un sostegno psicologico non solo nel periodo di malattia del paziente, ma anche nel momento successivo all’eventuale decesso. Il trattamento psicologico permette al paziente e ai suoi familiari di acquisire gli strumenti necessari per gestire il disagio indotto dalla malattia ed eventuali comportamenti di evitamento relativi a programmi terapeutici o controlli. In particolare, permette di apprendere tecniche per riconoscere e gestire emozioni negative, pensieri disfunzionali, comportamenti disadattivi e interiorizzare modalità efficaci di problem-solving – conclude l’attivista Sonia Angrisani -.

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