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Alla clinica “Malzoni” parto gemellare ad alto rischio per una mamma salernitana, le bimbe stanno bene Attualità 

Alla clinica “Malzoni” parto gemellare ad alto rischio per una mamma salernitana, le bimbe stanno bene

Grande gioia per D.A. 32enne professionista salernitana e del marito C.T., 35 anni, professionista salernitano, nell’apprendere la notizia di una gravidanza tanto attesa però ben presto fonte di preoccupazione nel venire a conoscenza che si trattava di una gravidanza gemellare con una sola placenta che nutriva i due gemellini, fonte di possibili gravi rischi e complicazioni.
I futuri genitori decisero di affidarsi al dr. Raffaele Petta, notoriamente esperto in “Gravidanza a rischio” . Furono eseguiti controlli ravvicinati con esecuzione della misurazione delle translucenze nucali e dello studio premorfologico e morfologico dei gemellini con le più moderne tecnologie in 3D e 4D.

Alla 23° settimana si stabilì un rallentamento della crescita fetale più spiccatamente evidente in uno dei due feti. Si trattava di porre diagnosi differenziale con la trasfusione tra i due gemellini che pur avendo inizialmente degli aspetti simili, avrebbe comportato un management della gravidanza assolutamente diverso e molto più aggressivo.

La paziente fu sottoposta a controlli intensivi sia sieroematologici, ecografici, flussimetrici con studio del profilo biofisico fetale finchè, per l’aggravarsi della situazione fu deciso un ricovero presso il Reparto di Ostetricia della Clinica Malzoni di Avellino, diretto dalla dr.ssa Annamaria Malzoni.

Durante il lungo periodo di ricovero la paziente fu sottoposta a controlli intensivi e ravvicinatissimi da parte del dr. Bove Ferrigno Vincenzo. Tuttavia alla 32° settimana per la rapida riduzione del liquido amniotico nel sacco di una delle due gemelline fu decisa di sottoporre la paziente a taglio cesareo eseguita dalla équipe formata dalla dr.ssa Annamaria Malzoni, dal dr. Raffaele Petta, dall’Ostetrica Giovanna Bianca e dall’Anestesista dr. Franco Lazzarini.

Il 5 febbraio sono nati a distanza di un minuto l’una dall’altra, Giorgia con un peso di kg.1,450 e Chiara con un peso di kg. 1,190 affidate al Primario della Terapia Intensiva Neonatale della Clinica Malzoni, dr. Angelo Izzo. Attualmente le bimbe stanno bene, respirano e si alimentano autonomamente e verranno dimesse appena recuperano peso.

“Le gravidanze gemellari rappresentano l’1-2% di tutte le gravidanze: 1 su 5 è monocoriale, cioè con una sola placenta. In questi casi nel 10-15% si ha una sindrome da trasfusione feto-fetale che se non trattata conduce ad un decesso del 90% dei casi ed i tassi di morbilità nel co-gemello sopravvissuto arrivano al 50%.

Una diagnosi tempestiva consente di migliorare significativamente la prognosi consentendo, con un idoneo trattamento, la sopravvivenza di entrambi i gemelli nel 60-70% dei casi e di almeno uno dei gemelli nell’80-90% dei casi. Da quanto detto si evince la necessità di una corretta diagnosi differenziale come è stato fatto nel caso prima descritto” afferma il dr. Raffaele Petta.

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