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Accadde oggi: il 27 maggio 2001 il matrimonio dell’arcivescovo Milingo con la coreana Sung che scosse il Vaticano e il mondo cattolico Cronaca 

Accadde oggi: il 27 maggio 2001 il matrimonio dell’arcivescovo Milingo con la coreana Sung che scosse il Vaticano e il mondo cattolico

Accadde oggi: era il 27 maggio del 2001, quando l’allora 71enne arcivescovo Emmanuel Milingo sposò la coreana Maria Sung: un matrimonio contro ogni logica trasgredendo la religione cattolica che impone il celibato ai sacerdoti. Milingo comunque si dimise il 17 dicembre 2009 dallo stato clericale, anche se il fatto di aver contratto matrimonio quando ancora lo era non cancellò le polemiche. Milingo poi avrebbe ripudiato quel matrimonio, ma poi suscitò altre polemiche per essersi apertamente schierato nel 2006 contro le attuali norme del codice di diritto canonico che impongono il celibato ai sacerdoti cattolici di rito latino fondando l’associazione Married Priests Now. Avendo successivamente ordinato dei vescovi senza mandato pontificio, è incorso nella scomunica latae sententiae nel 2006.

È stato educato in una scuola presbiterale a Chipata. Ha successivamente frequentato i seminari cattolici di Kasina e Kachebere. È stato ordinato sacerdote il 13 agosto 1958, quindi inviato come parroco a Chipata dal 1963 al 1966, anno in cui ha fondato la Zambia Helpers Society. Dal 1966 al 1969 è stato segretario con incarico dei mass media della conferenza episcopale dello Zambia e nel 1969 ha fondato la congregazione delle Figlie del Redentore (Daughters of the Redeemer). Il 1º agosto 1969 ha ricevuto l’ordinazione episcopale da papa Paolo VI che il 29 maggio lo aveva nominato arcivescovo di Lusaka, capitale dello Zambia: Milingo era, in quel momento, il più giovane vescovo africano. Negli anni settanta Milingo divenne famoso come esorcista e guaritore. Il 6 agosto 1983 rinunciò all’arcidiocesi di Lusaka perché chiamato a Roma da papa Giovanni Paolo II, presumibilmente a causa dei suoi metodi “non convenzionali” di guarigione. A Roma prestò la sua opera nel Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. In Italia fece varie apparizioni in televisione e in radio, presiedendo messe di guarigione che attraevano migliaia di persone. Nel 1994 incise il suo primo CD intitolato Gubudu gubudu prodotto da Aldo Azzaro e Laura Scoccia per la GENEPI edizioni musicali[3]. Nel Festival di Sanremo 1997 il conduttorePiero Chiambretti lo fece esibire come ospite, collegato in diretta da Roma, nella canzone “Kavundu vundu”[4], che tratta degli anziani guerrieri che risorgono per insegnare ai giovani l’arte nella danza. Questa canzone faceva parte di un secondo CD intitolato “Emanuel Milingo”[5], che era stato pubblicato dalla casa discografica Pressing di Lucio Dalla[6], con la collaborazione del suo arrangiatore ufficiale Aldo Azzaro. Nel 1998 diresse, come co-regista assieme al giovane cartoonist italiano, Mario Verger, un film d’animazione autobiografico, con le musiche di Lucio Dalla arrangiate da Ron, dal titolo Milingo the Spirit of Africa, che lo portò nuovamente all’attenzione di giornali e TV.

Nel 2001 divenne seguace del reverendo Sun Myung Moon, fondatore della chiesa dell’unificazione, e domandò alla Chiesa cattolica di preoccuparsi maggiormente di risolvere il problema del celibato ecclesiastico:

Il 27 maggio 2001 Milingo, all’età di 71 anni, sposò a New York la coreana Maria Sung, di 43 anni, in un matrimonio collettivo officiato dallo stesso Sun Myung Moon. La sposa di Milingo fu scelta dallo stesso Moon. La Santa Sede reagì irrogandogli la pena della sospensione a divinis, che gli impediva di celebrare i sacramenti. Padre Gabriele Amorth, il più importante esorcista cattolico, che conosceva Milingo, dichiarò che aveva subito un “lavaggio del cervello da parte della setta di Moon”.[7]

Il 7 agosto dello stesso anno 2001 Milingo incontrò papa Giovanni Paolo II, e venne convinto a lasciare la moglie e ritornare alla Chiesa cattolica (tale matrimonio non era infatti valido per la Chiesa cattolica, mentre l’adesione alla setta di Moon configurava un abbandono della Chiesa sanabile solo dal Papa in quanto il soggetto è un Vescovo). Fu mediatore del suo riavvicinamento, per mandato dello stesso Papa, Tarcisio Bertone, allora segretario della Congregazione per la dottrina della fede. La pena della sospensione venne revocata. In un’intervista rilasciata alla televisione italiana nel 2002, dichiarò che aveva passato un anno in preghiera, penitenza e meditazione in Argentina, in una delle cittadelle delMovimento dei Focolari, in località O’Higgins. Nel novembre 2003 fece un viaggio in Zambia nonostante l’opposizione della Chiesa cattolica e dei Vescovi locali. Dal 2004 al2006 non fece annunci pubblici, e si ritirò in una casa vicino Zagarolo, senza incarichi ufficiali del Vaticano. Il 12 luglio 2006, a sorpresa, è riapparso a Washington in una conferenza stampa, rivelando di essere tornato a fianco della moglie Maria Sung, di avere di nuovo incontrato il reverendo Moon e continuato a perorare la causa del matrimonio per il clero cattolico. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche altri religiosi che si oppongono al celibato sacerdotale[11]. L’8 settembre il cardinale Giovanni Battista Re lo ha invitato a scrivere una lettera di pentimento al Papa entro il 15 ottobre per evitare di incorrere in una nuovasospensione a divinis. Nell’ottobre 2007 lo Stato della Città del Vaticano ha revocato a Milingo il passaporto, che gli permetteva di viaggiare con lo status di diplomatico dello Stato della Città del Vaticano, godendone l’immunità diplomatica e la protezione. Il 13 febbraio 2007 il nome di Emmanuel Milingo è scomparso dall’Annuario Pontificio: fino ad allora il discusso prelato dello Zambia figurava come arcivescovo emerito di Lusaka. Il 17 dicembre 2009 è stato dimesso dallo stato clericale, rimanendo integra anche la precedente pena della scomunica: in quell’occasione la sala stampa vaticana si è riferita a lui come “sig. Emmanuel Milingo”, senza usare i titoli propri di un presbitero e di un vescovo, affermando che “la Chiesa conserva tuttavia la speranza nel suo ravvedimento”.

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