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Accadde oggi: il 2 aprile del 1948 gli Stati Uniti approvano il Piano Marshall per l’Italia e l’Europa Attualità 

Accadde oggi: il 2 aprile del 1948 gli Stati Uniti approvano il Piano Marshall per l’Italia e l’Europa

Era il 2 aprile 1948, 72 anni fa, quando il Congresso degli Stati uniti approvò il piano varato dal segretario di Stato dell’amministrazione Truman, George Catlett Marshall. L’Erp (European Recovery Program), meglio noto, per l’appunto, come Piano Marshall, fu un insieme di aiuti economici elargiti dagli Stati Uniti ai paesi europei al fine di consentire loro di risollevarsi dopo la catastrofe bellica e i milioni di morti che essa aveva provocato, gettando l’intera società occidentale in un abisso di orrore senza precedenti. Non fu solo un’azione umanitaria ma anche un escamotage per tenere i paesi dell’Europa occidentale sotto l’egida statunitense e far accettare loro il Patto Atlantico, nella fase più acuta della Guerra fredda e in un momento storico in cui l’Unione Sovietica era rappresentata da Stalin. Una mossa che fu utile al nostro Paese per risollevarsi, grazie alla lungimiranza di De Gasperi, alla competenza e al valore morale di una classe dirigente di tutto rispetto e agli immani sacrifici di una popolazione che non solo si rimboccò le maniche ma credette in se stessa e fece il possibile e l’impossibile pur di assicurare a se stessa e alle future generazioni un avvenire migliore.  Il “pericolo rosso” si stava consolidando, nell’Europa dell’Est sorgevano regimi direttamente controllati dall’Urss secondo le decisioni della conferenza di Potsdam (16 luglio – 2 agosto 1945), imposte più che negoziate dal dittatore sovietico. In Grecia c’era guerra civile tra moderati e partigiani comunisti, l’Unione Sovietica era in pericolosa tensione con la Turchia, in Italia e Francia i partiti comunisti erano molto forti, in Cina si avvicinava la vittoria di Mao, senza considerare il fermento nelle ex-colonie nella dinamica della spartizione del mondo in due blocchi. Già nel 1943 a Washington era sorta l’Unra per la ricostruzione delle zone devastate dalla guerra con intervento economico degli Stati Uniti. La strategia si ampliò e consolidò nella “dottrina Truman”, il presidente americano la espresse in termini di guerra ideologica fra “mondo della libertà” e “mondo del totalitarismo”comunista.
L’azione “immediata e risoluta” degli interventi il 5 giugno 1947 fu affidata al generale George C. Marshall sottosegretario di Stato al ritorno dalla Cina. Il piano Marshall fu fondamentale per la ripresa rapida e imponente dell’occidente europeo; era stato diretto anche verso i paesi orientali d’Europa, per favorire la penetrazione statunitense, ma fu rifiutato sotto la pressione sovietica. L’ERP (European Recovery Program) divenne legge firmata da Truman il 3 aprile 1948, la data è significativa, due settimane prima delle elezioni politiche in Italia.
Marshall infatti aveva ammonito che tutti gli aiuti all’Italia sarebbero stati sospesi nel caso di una vittoria comunista. In Francia i mezzi messi a disposizione dal piano Marshall furono come buttati al vento nella giungla della guerra d’Indocina, un disastro guidato da una vecchia idea di prestigio da cui i francesi sono soliti essere attratti. La dottrina Truman e il piano Marshall ebbero il loro effetto: in Germania la riforma monetaria del 1948 aveva dato l’occasione di un primo braccio di ferro nella questione di Berlino, nel 1949 si costituirono i due Stati tedeschi di opposto orientamento ideologico, sorse la Nato. In Asia invece erano meno nette le distinzioni tra il blocco americano e quello sovietico e per questo si profilavano occasioni di conflitti militari, come ben presto sarà in Corea.

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