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Accadde oggi: il 18 settembre muore a Londra Jimi Hendrix. La rivista Rolling Stone: “Il più grande chitarrista di tutti i tempi” Attualità 

Accadde oggi: il 18 settembre muore a Londra Jimi Hendrix. La rivista Rolling Stone: “Il più grande chitarrista di tutti i tempi”

 Accadde oggi: il 18 Settembre del 1970 muore a Londra Jimi Hendrix, da tutti ritenuto il più grande chitarrista della storia del rock. Aveva 28 anni ed era nato a Seattle

Quando Mike Bloomfield, che all’epoca era il chitarrista più famoso e stimato nella scena americana, assistette ad un suo concerto per la prima volta, ne uscì devastato. Disse: “Intorno a me esplodevano bombe atomiche, e missili teleguidati volavano da tutte le parti. Non so nemmeno io spiegare quali suoni uscissero da quella chitarra”.
Hendrix è la più rivoluzionaria delle rivoluzioni. E’ come riscrivere le regole della sintassi lasciando però le ultime pagine della grammatica bianche, perché un disco di Hendrix lascia aperte infinite porte a chi vuole entrare dopo di lui.
Due sue esibizioni, in particolare, sono entrate di prepotenza nell’immaginario collettivo: il suo esordio al festival di Monterey del 1967, in cui concluse la performance dando fuoco alla sua chitarra davanti ad un pubblico allibito, e la chiusura del festival di Woodstock del 1969, durante la quale reinterpretò l’inno nazionale statunitense in modo provocatoriamente distorto .
La mattina del 18 settembre 1970 Hendrix viene trovato morto nel suo appartamento, pare soffocato da un improvviso conato di vomito causato da un cocktail di alcool e tranquillanti. Naturalmente, come nella migliore tradizione, le cause della sua morte non sono comunque chiare.
Secondo la classifica stilata nel 2011 dalla rivista Rolling Stone, è stato il più grande chitarrista di tutti i tempi.

E ancora di lui si dice sia stato un innovatore del rock psichedelico e principale artista solista della musica rock. La sua fusione di elementi rock, psichedelia e blues, lo ha reso, come dicevo, uno dei ‘visionari’ della musica nera.

Un’altra sua esibizione passò alla storia, quella al Festival di Woodstock nel ’69. La sua partecipazione, programmata in chiusura della tre giorni, fu penalizzata da svariati accadimenti (dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli ai problemi tecnici) che resero la performance di Hendrix e band, la ‘Gipsy Sun and Rainbows’, buona ma non eccellente, come la critica riporta. Una delle concause anche la poca armonia che stava regnando all’interno del gruppo.

Celebre l’esibizione del chitarrista su una variazione dell’Inno degli Stati Uniti su cui si accanì spasmodicamente infarcendola di elementi sonori che riproducevano quelli di bombardamenti e mitragliamenti, sirene di contraeree e rumori di battaglie (in riferimento alla guerra nel Vietnam) e tutto solo attraverso il suo solo strumento musicale.

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