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“Atto dovuto”, a Salerno una raccolta firma del sindacato Carabinieri Attualità zonarcs 

“Atto dovuto”, a Salerno una raccolta firma del sindacato Carabinieri

Una firma per dire sì alla proposta di Legge di iniziativa popolare promossa dal Nuovo Sindacato Carabinieri, contro le conseguenze sproporzionate dell’iscrizione nel registro degli indagati per “atto dovuto” a carico del personale in divisa.

Ad annunciare l’iniziativa è la Segreteria Regionale Campania della sigla che, nella giornata di sabato 15 novembre, ha organizzato un banchetto per la raccolta delle firme a Salerno.

Il gazebo sarà allestito sul Lungomare Trieste, all’altezza dell’ex Palazzo delle Poste a partire dalle 10:00, per consentire a tutti i cittadini di sottoscrivere la proposta, che mira a superare l’iscrizione automatica nel registro degli indagati.

Una prassi che spesso si traduce in un calvario di spese e in una carriera ferma per chi ha agito in nome dello Stato, anche se successivamente scagionato.

“Invitiamo i cittadini a firmare – afferma NSC Campania – per la loro sicurezza e la serenità lavorativa delle Forze dell’Ordine”.

“Non si tratta di uno scudo penale – precisa la Segreteria – bensì della richiesta di un giusto, equo e sostenibile procedimento penale”.

“Ogni firma raccolta – conclude – è un appello accorato al Parlamento per garantire la sicurezza del Paese, offrendo finalmente un giusto ed equo quadro di tutele a chi rischia la vita per la collettività: invitiamo la stampa e la cittadinanza a partecipare numerose”.

In sintesi, la proposta prevede la sterilizzazione degli effetti amministrativi, con la sospensione immediata degli esiti negativi quali il blocco di carriera e i trasferimenti, fino alla sentenza definitiva di condanna e la difesa legale garantita e diretta, attraverso l’istituzione di un Fondo Nazionale per la Tutela del Personale in Divisa.

L’obiettivo è coprire integralmente e direttamente le spese legali e peritali, eliminando la necessità di anticipazioni personali.

Tra i punti della proposta, figura anche la responsabilità amministrativa: l’Amministrazione di appartenenza dovrebbe farsi carico dell’eventuale risarcimento civile dovuto a terzi per fatti commessi in servizio, sollevando così l’operatore da oneri economici ingiusti, al netto di dolo e colpa grave.

Infine, la garanzia di assistenza psicologica immediata e legale d’ufficio per il personale coinvolto in operazioni critiche.

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