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25 aprile, il ricordo del dottor Restituto Pierri, ex consigliere comunale socialista di Mercato San Severino Attualità Provincia e Regione 

25 aprile, il ricordo del dottor Restituto Pierri, ex consigliere comunale socialista di Mercato San Severino

Il 75° Anniversario della Liberazione dal giogo nazi-fascista dell’Italia, con la fine della guerra civile tra i partigiani e gli alleati contro la repubblica sociale fascista e la Germania, deve essere di monito agli italiani in questo momento di dramma che stiamo vivendo. Non perché la pandemia da covid-19 sia paragonabile alla Seconda guerra mondiale; questa è una condizione diversa perché continuiamo a dormire nei nostri letti, a mangiare al nostro tavolo, a stare coi nostri familiari, a comunicare con chiunque col telefono, a stare al caldo davanti al televisore o al computer, a procurarci i farmaci necessari. Certamente abbiamo temporaneamente perso alcune libertà costituzionali come uscire di casa o viaggiare in macchina senza giustificazione, oppure celebrare col funerale la morte di un congiunto, oppure partecipare a funzioni religiose. Certamente il reddito di tante persone si è praticamente azzerato, ci sono famiglie che riescono a mettere il piatto a tavola con difficoltà, persone che hanno perso il lavoro senza paracadute sociali perché già precari, persone in “temporanea” cassa integrazione. Ma esiste ancora un sistema sanitario regionale/nazionale che funziona abbastanza, un’assicurazione (Inail) che protegge dagli infortuni (e i contagi da malattie infettive) sul lavoro, un istituto (Inps) che eroga ancora le pensioni e gli assegni assistenziali, insomma esiste ancora un welfare in Italia, ed è quello che ci è rimasto che dovremo difendere. Questa difesa la dobbiamo mettere in atto proprio contro le stesse forze politiche (sovraniste e fasciste) che causarono il disastro del ventennio e poi della Seconda guerra mondiale 1940/1943/1945 e poi della conseguente guerra civile 8/9/43- 25/4/1945. L’occasione della festa del 25 Aprile in questo momento deve essere di riflessione per non cedere al mito dell’uomo forte, dell’autarchia, dell’uscita dell’Italia dall’euro prima e dalla comunità europea subito dopo. Il feroce disegno di queste forze politiche (sovranisti-fascisti contemporanei) sta trovando grande appeal proprio con la pandemia, e quindi ci dobbiamo difendere, non cadere preda della disperazione del momento. Le persone che hanno senso di realtà, di qualsiasi orientamento politico, devono fare argine e devono ricordare con ammonimento e terrore il disastro precedente al 25/4/1945. Non dimentichiamoci che l’INPS ha autonomia per pochissimi mesi (3?), che lasciare l’euro comporterebbe un iniziale e immediato (giorno dopo) impoverimento di almeno il 60% del nostro stato, che uscire dall’Europa ci esporrebbe a ogni tipo di conflitti. Non dimentichiamo che sull’uscio di casa registriamo la guerra in Libia ed in Siria e non dimentichiamo che i nostri soldati negli ultimi anni sono stati attori di guerre nei Balcani, in libano, in Afghanistan e in Iraq. Se qualcuno dovesse spontaneamente sorridere a questi timori ritenendoli inverosimili, suggerirei di riavvolgere il nastro della sua vita fino a Natale scorso e chiedersi se 4 mesi fa gli avessero pronosticato che a Pasqua non ci sarebbero state funzioni religiose, non avrebbe reagito sbellicandosi dalle risate? Non basta fare gli scongiuri, ma occorre impegnarsi affinché non si avverino questi timori, affinché il disastro economico epocale con almeno il -20% del Pil di quest’anno e il drastico cambiamento dei comportamenti individuali non portino al potere le forze sovraniste, che irrimediabilmente precipiterebbero la nazione nel baratro, in attesa di un prossimo “25 aprile”.

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