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VIOLENZA SESSUALE IN AREE CITTADINE ABBANDONATE. L'Avvocato risponde 

VIOLENZA SESSUALE IN AREE CITTADINE ABBANDONATE.

Questa la brutta storia che commentiamo con l’avvocato Simone Labonia, e che ha visto coinvolte persone e luoghi della nostra città.

La violenza sessuale, soprattutto nei contesti caratterizzati da degrado ambientale e sociale, rappresenta una piaga profondamente radicata, spesso invisibile agli occhi delle istituzioni. I luoghi abbandonati, le periferie dimenticate, le zone con carenza di servizi essenziali e alta marginalità sociale, diventano terreno fertile per reati o tentativi di abuso sessuale. Il legame tra degrado urbano e criminalità sessuale non è causale, ma strutturale: l’abbandono fisico si accompagna al disfacimento delle reti sociali e al venir meno del controllo pubblico sul territorio.

Le statistiche rivelano come molte aggressioni sessuali avvengano in aree isolate, mal illuminate o prive di sorveglianza. Il degrado ambientale, fatto di edifici fatiscenti, spazi pubblici trascurati e assenza di presidi sociali, favorisce un clima di insicurezza, dove la violenza può prosperare indisturbata. In parallelo, il degrado sociale — disoccupazione, povertà, tossicodipendenza, esclusione — accresce la vulnerabilità di alcuni soggetti, in particolare donne e minori, esponendoli a forme di coercizione, ricatto o abuso.

Dal punto di vista giuridico, la normativa italiana (art. 609-bis c.p.) punisce con fermezza la violenza sessuale, definita come qualsiasi atto compiuto con costrizione o abuso di autorità. Anche il solo tentativo è penalmente rilevante, e l’aggravante ambientale (come l’avvenimento in luogo isolato o in contesto di particolare vulnerabilità della vittima) può comportare l’inasprimento della pena. Tuttavia, resta fondamentale il potenziamento delle misure preventive e il rafforzamento della rete di protezione.

La comunità ha un ruolo centrale nella prevenzione: comitati di quartiere, associazioni e presidi civici possono contribuire a “riappropriarsi” del territorio, rendendolo più sicuro. È importante promuovere progetti di rigenerazione urbana che ridiano dignità ai luoghi, ma anche percorsi educativi e culturali che contrastino l’indifferenza e il silenzio intorno al tema della violenza.

In definitiva, combattere la violenza sessuale nei contesti degradati significa affrontare in modo integrato il disagio ambientale, sociale e culturale. Una società che vuole dirsi civile non può tollerare che esistano “zone franche” dove la violenza trova spazio: la sicurezza e la dignità della persona devono essere garantite ovunque.

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