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Villa dei Fiori: quando la fede accarezza la fragilità, una Giornata della Riconoscenza carica di fede, emozione e umanità Provincia Provincia e Regione 

Villa dei Fiori: quando la fede accarezza la fragilità, una Giornata della Riconoscenza carica di fede, emozione e umanità

 Certe emozioni non si raccontano. Si vivono, si piangono, si portano dentro. È ciò che è accaduto il 21 giugno scorso a Villa dei Fiori, in occasione della Giornata della Riconoscenza, organizzata ogni anno per ricordare e celebrare la memoria del suo fondatore, il senatore Luigi Angrisani (1905–1978) con eventi tra fede, scienza e solidarietà.

La celebrazione della tradizionale Santa Messa, quest’anno, si è trasformata in un momento di grazia pura e commozione collettiva.

Nei giardini della straordinaria struttura dell’Agro, a San Pantaleone, addobbati con fiori, sorrisi e mani tremanti, tre pazienti affetti da disabilità gravi, Lorenzo, Raffaele e Jonathan, hanno vissuto un giorno che resterà scolpito per sempre nei cuori di tutti: Lorenzo ha ricevuto il Battesimo e la Prima Comunione, Raffaele la Prima Comunione, e Jonathan il Battesimo.

Gesti in apparenza semplici, che per loro hanno però rappresentato una vittoria silenziosa sull’impossibile, una carezza di Dio su anime preziose che ha emozionato, commosso i familiari, intervenuti appositamente, ma anche gli operatori, i fisioterapisti, gli assistenti sociali, il personale medico e paramedico di Villa dei Fiori.

Le madri che hanno stretto al cuore i loro figli segnati dalla malattia, con l’amore di tutte le mamme. Forse anche più puro e più intenso. Padri e nonni in un commosso silenzio, incapaci di parlare, perché a volte la felicità è così grande che le parole non bastano, tutti raccolti in una preghiera tanto muta quanto viva e assordante.

Intorno, il grande abbraccio di Villa dei Fiori, che ha saputo farsi casa, altare, famiglia. Lo staff sanitario ed educativo – medici, infermieri, OSS, fisioterapisti, animatori, cappellano – ha curato ogni dettaglio con una tenerezza rara, accompagnando i pazienti passo dopo passo, con pazienza e dedizione. Ogni gesto è stato un atto d’amore, ogni preparativo un dono del cuore.

“È come se il tempo si fosse fermato”, ha sussurrato una madre emozionata, mentre il figlio riceveva il Corpo di Cristo per la prima volta. “Non avrei mai creduto possibile questo momento. È un miracolo, e oggi l’ho visto con i miei occhi.” E miracolo è stata davvero questa giornata: un miracolo di umanità, di fede, di comunità, dove la fragilità si è fatta forza, la sofferenza speranza, il dolore canto di gioia.

Il 21 giugno e la Giornata della Riconoscenza, sono così diventate un abbraccio al cielo. Un promemoria potente di ciò che conta davvero. Una celebrazione che è stata molto più di un momento religioso: è stata un segno tangibile di quanto l’umanità, la cura e la spiritualità possano fondersi in un gesto di amore autentico.

A Villa dei Fiori ogni giorno si curano corpi, ma in giornate come questa si guariscono anche le anime. La missione della struttura va oltre l’assistenza sanitaria: è una missione d’amore, di inclusione, di dignità restituita con rispetto e dolcezza a chi troppo spesso resta ai margini.

Villa dei Fiori conferma così la propria missione non solo sanitaria, ma profondamente etica, sociale e comunitaria, al fianco delle persone più fragili e delle loro famiglie.

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